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Una squadra: preferire le emozioni ai titoli | Documentari
Una Squadra, podcast | Puntata a cura di Untimoteo.
Prodotto da Sky Italia e Fandango per la regia di Domenico Procacci, Una Squadra è un bel documentario sulla gloriosa stagione del tennis italiano degli anni ‘70 (6 episodi, RaiPlay).
Panatta, Bertolucci, Barazzutti, Zugarelli: lo spaccone, il gaudente, il professionista, il duro. Una squadra che incrocia le racchette con i più grandi del tempo, che litiga col mai digerito capitano, che scatena una rissa col pubblico spagnolo, che minaccia l’ambasciatore, che si fa portare le scarpe con l’aereo, provoca persino un caso politico… e vince.
“Documentari” è il format del podcast di Mondoserie dedicato all’approfondimento delle produzioni non di fiction.
Gli anni ‘70 italiani: sport, politica e società
La storia della squadra italiana che partecipò a tre finali di coppa Davis e ne vinse una è indissolubilmente legata al suo periodo storico. Un momenti di rivoluzioni sociali e politiche. Tre ragazzi della nuova classe media, figli del boom economico, e uno dei quartieri poveri trovano la gloria nel tennis, uno sport d’elite. E lo fanno diventare una moda praticata da migliaia di compatrioti di ogni ceto economico.
Non solo, le vicende dei quattro si intrecciano con una movimentata stagione politica che li porta a gareggiare nel surreale clima dei campi del Sudafrica dell’Apartheid. In cui i nostri diventano beniamini del pubblico di colore. Fino alla tesissima vigilia della finale poi vinta a Santiago del Cile, paese al tempo devastato dal regime sanguinario del Dittatore Augusto Pinochet. Una partecipazione incerta fino alla fine, risolta poi con un’abile strategia che coinvolse tutte le parti politiche italiane.
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Una squadra a cinque spigoli
Ciò che colpisce anche del documentario sono le differenti personalità dei protagonisti.
Adriano Panatta (numero 4 nel ranking mondiale), atletico, bello, col ciuffo ribelle. Scostante e spavaldo, capace di vincere con delle giocate incredibili. Insegna tennis ai grandi della storia e dagli stessi prende sonore legnate. Il suo partner di doppio e compagno di misfatti fuori dal campo è Paolo Bertolucci (numero 12), pigro e sornione, capace di colpi di classe e di grandi amnesie.
Il suo perfetto opposto è Corrado Barazzutti (numero 7), prototipo dell’atleta serio e preparato, che cura ogni dettaglio e che raggiunge grandi traguardi grazie alla propria professionalità. Infine Antonio Zugarelli (numero 24), il ragazzo di borgata, quello che a vent’anni aveva già moglie e figli e per cui il tennis era un modo per mettere il pane in tavola. La riserva, il quarto uomo, protagonista di vittorie storiche su avversari di gran lunga superiori.
Tra i quattro, Nicola Pietrangeli, ultimo campione di un tennis del passato e capitano non giocatore mal digerito dagli altri. Più interessato alle pubbliche relazioni che non agli allenamenti dei suoi ragazzi.
A distanza di cinquant’anni i cinque ancora non se le mandano a dire.
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