Ascolta la puntata e iscriviti al podcast!
The White Lotus 3: l’illusione del paradiso, atto terzo | Nuovi classici
The White Lotus 3, podcast | Puntata a cura di Jacopo Bulgarini d’Elci e Francesca Sarah Toich.
Con la stagione 3, uscita a inizio 2025 e ambientata in Thailandia, The White Lotus conferma la sua natura di saga antologica sul privilegio occidentale in vacanza. Ma al tempo stesso evolve e si approfondisce. Fin dalla prima stagione, l’ideatore Mike White ha fatto del resort tropicale un dispositivo narrativo: uno spazio chiuso e apparentemente armonico in cui far emergere contraddizioni sociali, tensioni razziali, disuguaglianze economiche e nevrosi personali. La vacanza, anziché rilassare, smaschera.
Nella terza stagione, l’attenzione si sposta verso la spiritualità – o meglio, verso il modo in cui l’Occidente consuma anche la spiritualità altrui. White ha dichiarato esplicitamente che la Thailandia è stata scelta per esplorare, in chiave satirica, il turismo spirituale e il desiderio occidentale di trovare risposte in culture “altre”. Il paradiso thailandese si rivela, ancora una volta, una superficie fragile sotto la quale ribollono tensioni culturali, morali e intime. E la serie prosegue così la sua indagine lucida, divertita e amara sull’identità contemporanea.
“Nuovi classici”: il podcast a due voci di Mondoserie su serie che diventano fenomeni immediati.
The White Lotus 3: un nuovo resort per il disincanto
Prodotta da HBO e creata da Mike White, The White Lotus – stagione 3 è ambientata a Bangkok e in alcune isole del sud della Thailandia, tra cui Phuket e Koh Samui. La stagione, composta da 8 episodi, è stata girata tra il 2023 e il 2024, con un cast in gran parte rinnovato che include Jason Isaacs, Parker Posey, Walton Goggins, Michelle Monaghan, Carrie Coon, Leslie Bibb, Sam Rockwell, Scott Glenn, e il ritorno di Natasha Rothwell nel ruolo di Belinda (già vista nella stagione 1).
Come da tradizione della serie, la narrazione si apre con un evento violento (qui, una sparatoria che turba la pace del resort orientale). E da lì si torna indietro nel tempo, seguendo le giornate del gruppo di ospiti in un crescendo di rivelazioni, litigi, confessioni, ipocrisie. In questa stagione, i temi dominanti sono il desiderio di rigenerazione, le derive del benessere, l’appropriazione culturale.
La sceneggiatura, scritta come sempre interamente da White, continua a fondere commedia nera, dramma esistenziale e mistery. Le location spettacolari, i dialoghi taglienti e l’ossessivo gioco tra apparenza e realtà sono il marchio di fabbrica della serie.
Turisti dell’anima: la spiritualità come consumo
Come abbiamo meglio raccontato nel nostro articolo, The White Lotus è uno specchio crudele e affascinante del nostro tempo, in cui la vacanza è il luogo dell’illusione e dello svelamento. Nella stagione 3, questo gioco si fa ancora più sottile. Non siamo più solo turisti del corpo, ma turisti dell’anima. Il viaggio in Thailandia diventa un pellegrinaggio laico verso una spiritualità esotica. Che però viene trattata dai protagonisti con lo stesso narcisismo e la stessa superficialità con cui affrontano tutto il resto.
Ogni figura – il manager cinico, la coppia in crisi, l’aspirante illuminato – rappresenta un archetipo contemporaneo. L’introspezione si fa consumo, la meditazione diventa performance, l’incontro con l’altro si trasforma in sfruttamento estetico. In questo senso, la serie dialoga con tematiche post-coloniali e con l’industria globale del benessere spirituale.
Anche il ritorno di Belinda, la spa manager della stagione 1, acquista un senso ironico e simbolico: chi ha subito il potere è ora testimone (o complice?) delle sue nuove forme. E così The White Lotus, anche nella sua stagione 3, continua a scavare, con sguardo preciso e visionario, nelle crepe del nostro mondo post-pandemico: iperconnesso e perduto nella ricerca di senso.
Ascolta la puntata completa su The White Lotus 3 e iscriviti al podcast sulla tua piattaforma preferita:
Leggi l’articolo sulle tre stagioni di The White Lotus