Abbiamo visto in anteprima gran parte dell’attesissima stagione 3 di Succession, che esce in Italia su Sky da lunedì 29 novembre a cadenza settimanale. Senza spoiler, ecco alcune prime impressioni. Rimandando qui al pezzo generale di approfondimento sui temi della serie pubblicato qualche mese fa.
Nella violentissima Roma dell’antichità una principessa di stirpe imperiale stava cenando al fianco di suo fratello quando lui all’improvviso cadde morto con la testa nel piatto, probabilmente avvelenato. Cosa fece lei? Quello che ogni brava imperatrice dell’epoca avrebbe fatto: continuò a mangiare.
Iniziamo con questo sanguinoso aneddoto della Roma Imperiale sempre tormentata dai problemi di successione, per tranquillizzarvi: se siete dei fan della brutale e spietata Succession, la partenza di questa terza stagione non vi deluderà.
Dal 2018 amiamo immergerci nell’intimità tossica del Clan dei Roy, questa variante immaginaria e newyorchese dei Murdoch: una ricchissima famiglia a capo di un impero tentacolare di media e divertimenti.
– Il trailer della stagione 3 di Succession (qui la versione italiana):
Succession: dove ci eravamo lasciati?
Alla fine della seconda stagione il magistrale colpo basso di Kendall (l’erede maledetto, interpretato da Jeremy Strong) aveva lasciato un pubblico scioccato e felice. Ma soprattutto in attesa di scoprire di quali altre nefandezze sarebbero stati capaci questi antieroi che tanto amiamo detestare.
La scrittura è sempre magnifica e tagliente e ci accompagna con i suoi dialoghi a mitraglietta dentro aeroporti privati, case insanamente ricche e riunioni capitali costantemente interrotte.
Troviamo un Logan (Brian Cox) più ostinato che mai a non mollare di un punto e un Kendell straziato tra il suo bisogno di approvazione e la volontà di uscire dall’inferno famigliare.
Roman (Kieran Culkin) continua a padroneggiare l’arte del voltagabbana e Shiv (Sarah Snook) è diventata ancora più antipatica, non si sa come sia possibile.
Il nucleo di collaboratori attorno ai Roy diviene sempre più parassitario e claustrofobico, nella paura collettiva di perdere improvvisamente il potere.
Come al solito Greg (Nicholas Braun), il cugino sanguisuga alto 2,01, sorpassa tutti in aspettative arrivando a pensare di far causa a Greenpeace.
E fa la sua magistrale comparsa Adrien Brody nei panni di uno spietato investitore.
– Ecco qui, intanto, una raccolta (prodotta ovviamente da HBO) dei peggiori insulti di Succession, in attesa della stagione 3!
La stagione 3 di Succession non delude le attese, restando in equilibrio perfetto
Succession continua a rimanere un dosaggio perfetto del nostro odio e della nostra ammirazione per la ricchezza. E siamo sempre più inebriati dal piacere di vedere questa famiglia potente e fortunata distruggersi da sola.
Il suo creatore Jesse Armstrong è davvero riuscito a reinventare la tragedia familiare. Trovando un punto magico di equilibrio tra la rappresentazione della volgarità estrema del capitalismo e quella di una singola famiglia che sta marcendo dall’interno.
Si sa: più la ricchezza è oscena, più affascina.
Ma il trionfo di critica e pubblico dimostra che questa serie ci fa vedere qualcosa in più o forse in meno.
Un vuoto molto contemporaneo, una disfatta morale, sociale ed esistenziale in grado di trascinare i protagonisti davanti al patibolo mediatico che loro stessi avevano inventato.
Leggi qui il nostro approfondimento sulla serie Succession, i suoi temi, le sue dinamiche.