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Serial killer tra cinema e tv, tra finzione e realtà | Attraverso lo specchio
Serial killer, podcast | Puntata a cura di Jacopo Bulgarini d’Elci.
La figura del serial killer è, almeno nel significato attuale, un’invenzione recente. Che raccontiamo attorno ad alcuni anni cruciali. Affiora nel 1960 in due grandi film: Psycho e Peeping Tom (Lo sguardo che uccide). Viene definita concettualmente nella seconda metà degli anni ‘70, come racconta la serie Mindhunter, e subito popolarizzata con il clamoroso processo a Ted Bundy, autore di delitti atroci. Nel 1986 escono capisaldi del genere come Manhunter, Henry pioggia di sangue, The Hitcher…
Fino ad arrivare al 1991. L’anno della consacrazione. Con l’enorme successo del film Il silenzio degli innocenti. E la pubblicazione del romanzo American Psycho. Da lì in avanti, è una vera e propria inflazione. Onnipresente, onnisciente, onnipotente, il serial killer – come raccontiamo nel podcast – è il grande cattivo del nostro tempo. Ma un cattivo ancora più pericoloso perché capace, grazie al proprio genio e carisma, di far sembrare affascinanti i delitti più raccapriccianti: è il caso di due show che rovesciano la lettura morale del “mostro” come Dexter ed Hannibal.
“Attraverso lo specchio” è una serie di racconti che esplorano in profondità temi e trasformazioni dell’immaginario seriale.
Dalla realtà alla finzione: i serial killer nel nostro podcast
«Noi serial killer siamo i vostri figli, i vostri mariti, siamo ovunque.»
È una frase, inquietante, di Ted Bundy, forse il più famoso – e mediatizzato – assassino seriale. Di lui parliamo in questa puntata del podcast dedicata al serial killer. E proprio con un’altra sua citazione chiudiamo: con alcune profetiche parole dell’ultima intervista che Bundy diede in vita, poche ore prima di salire sulla sedia elettrica.
Ted Bundy è una figura reale, ovviamente. Al contrario dei serial killer di fantasia che incrociamo in questo episodio del podcast. Ma questo intreccio tra realtà e finzione aiuta a rendere chiaro il tema di cui voglio parlarvi: e cioè come è stato possibile che una figura di antagonista, di cattivo, di mostro relativamente recente, inventata meno di 50 anni fa dai criminologi dell’FBI, sia diventata oggi così centrale.
Se ci pensate, i serial killer sono dappertutto: al cinema, in televisione, sui giornali – nei podcast. Ma non solo: mentre ci spaventano, allo stesso tempo ci affascinano. Ed è allora interessante provare a capire come siamo arrivati fin qui, e cosa questo possa implicare…
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