Ascolta la puntata e iscriviti al podcast.
Pluto: le macchine amano, le macchine odiano, le macchine muoiono | Animazione
Pluto, podcast | Puntata a cura di Untimoteo.
Serie anime in 8 puntate di un’ora ciascuna su Netflix, Pluto rappresenta una vetta stilistica e narrativa per l’animazione. La serie è la trasposizione fedele dell’omonimo manga scritto e disegnato da Naoki Urasawa (Monster, 20th century boys, Billy Bat) tra il 2003 e il 2009 e trae spunto dalla storia Il più grande robot del mondo del maestro mangaka Osamu Tezuka.
Ma è molto più di un semplice omaggio. Pluto è un’opera complessa, profonda e affascinante che sin dalle sue prime battute saprà attrarre gli amanti della fantascienza più profonda. Un thriller che si addentra nella riflessione sul sempre più labile confine tra pensiero umano e pensiero artificiale per spingersi infine ad indagare sulla natura dei sentimenti.
“Animazione” è il format del podcast di Mondoserie dedicato alle diverse scuole ed espressioni del genere, dall’Oriente alla scena europea e americana.
Il re dell’inferno inizia la sua caccia
In un futuro alternativo ma non molto lontano, il progresso in campo tecnologico ha prodotto androidi sempre più avanzati. Tant’è che ormai non è più possibile distinguere i modelli più complessi dagli esseri umani. Inoltre, sono state da poco varate delle leggi che parificano i diritti di umani e cyborg, che ora si possono sposare e adottare altri loro simili come figli.
Ma la cosa non piace a tutti e il detective androide tedesco Gesicht si ritrova ad indagare sulla misteriosa e violenta distruzione del robot ambientalista Mont Blanc e sull’assassinio di un noto sostenitore della parità di diritti tra esseri umani e esseri artificiali. A quanto pare c’è un’entità, chiamata Pluto in onore del re degli inferi, che sta cercando di eliminare i sette cyborg più potenti della terra. E con loro anche tutte le personalità civili e politiche simpatizzanti della causa robotica.
Atom, Epsilon, Brando, North n. 2, Heracles, il defunto Mont Blanc e appunto Gesicht hanno avuto, qualche anno prima, un ruolo di primo piano nella 39esima Guerra dell’Asia Centrale. Un conflitto voluto dall’occidentale impero di Tracia che ha decimato la popolazione dello stato Persiano e consolidato la propria egemonia. Un richiamo neppure troppo velato alla seconda guerra del Golfo. Ma ora gli sconfitti sembrano aver rialzato la testa e, forse, questo terribile Pluto, che si annuncia sempre sotto forma di tornado, è quell’arma di distruzione di massa che l’impero di Tracia ha a lungo cercato invano tra le terre di Persia.
Un omaggio, un thriller, un’opera di fantascienza, un dramma esistenzialista (e molto altro..)
Pluto presenta molteplici chiavi di lettura. La prima è quella dell’omaggio al padre dei manga: Osamu Tezuka. Pluto infatti è la rilettura in chiave moderna e drammatica della storia scritta e disegnata dal Dio dei Manga (appellativo universalmente riconosciuto a Tezuka per l’infinita mole e quantità di storie scritte in relativamente pochi anni) nel 1964: Il più grande robot del mondo. In quella storia, all’apparenza molto semplice, un emiro in esilio si fa costruire un robot potentissimo per distruggere i sette androidi più avanzati del pianeta e tra di loro Atom, in occidente noto come Astro Boy.
Pur essendo una storia di intrattenimento un po’ naif scritta e disegnata negli anni 60 ha in sé momenti insospettabilmente maturi. Urasawa ne intuisce la morale profondamente antibellica a drammatica e lo trasforma in una storia cupa. Un thriller in cui si scorgono echi di Watchmen e Blade Runner. Una struttura narrativa che viaggia tra passato e presente, tra ricordi taciuti e dischi di memoria resettati: un’inarrestabile macchina di morte sta eliminando i vecchi eroi e tutti sono sospettati. Sullo sfondo un conflitto su scala mondiale, che sembra essersi risolto in favore dell’occidente e dei suoi campioni. Ma la pace imposta non è mai destinata a durare, il terrore e il sospetto si fanno largo tra alleati e avversari.
Dal film di Ridley Scott e ancor più dalle tematiche care al genio letterario Philip Dick Urasawa in Pluto attinge per dipingere una realtà in cui il confine tra uomo e macchina è stato irrimediabilmente cancellato. Le macchine hanno gli stessi diritti degli umani. Si possono sposare, possono adottare altre macchine. O addirittura, come nel caso dell’androide obiettore di coscienza Epsilon, creare strutture in cui dare rifugio ai bambini orfani di guerra. L’unico tabù che le macchine non potranno mai infrangere è quello dell’assassinio. Però, otto anni prima dei fatti narrati, Brau 1589, un robot dotato di una delle intelligenze artificiali più avanzate, ha ucciso un umano… E nei dialoghi e nell’atmosfera degli incontri tra Gesicht e Brau 1589 riecheggia l’indimenticabile dualismo tra l’agente Clarice Starling e Hannibal Lecter de Il silenzio degli innocenti.
Ascolta anche il podcast su Raised by Wolves
Raised by Wolves, e se il viaggio non avesse fine? | PODCAST
Macchine pensanti, androidi, umanità: Westworld