Liquidata da più parti come serie superficiale e commedia non riuscita, Physical (10 episodi, uscita su Apple TV+ nel 2021) si rinnova comunque con una seconda stagione. Appena iniziata, e che promette novità piuttosto interessanti.
La serie, ambientata negli anni ‘80, ci racconta l’infelice vita di Sheila Rubin (Rose Byrne). Dopo una scoppiettante giovinezza hippie, si ritrova incastrata nella triste provincia di San Diego assieme al marito. Passato a sua volta da attivista rivoluzionario a insegnante fallito. E con una figlia di quattro anni.
Casalinga pigra, passa le giornate illudendosi di combinare qualcosa – ma non riesce nemmeno ad andare al suo settimanale corso di danza. Negli anni inoltre Sheila ha sviluppato una forte compulsione bulimica. Quasi tutti i giorni va a comprare tre sacchetti di hamburger, si chiude in un albergo ad ore, divora tutto per poi vomitarlo nello squallido cesso del motel e tornare a casa dicendosi che quella è stata senz’altro l’ultima volta.
Ma un giorno per caso incappa in un corso di aerobica che cambierà la sua vita.
Physical: di che parla?
Tutta la serie è incentrata sulla vita di Sheila: anzi, la sua voce interiore, i suoi pensieri, dominano letteralmente la trama. E non sono bei pensieri.
Sheila si vede grassa, brutta, inadeguata. Non sopporta il marito né i suoi amici e percepisce la figlia come una creatura disarticolata che produce fastidiosi rumori. Eppure nulla trapela dal suo volto statuario e immobile nell’auto giudizio silenzioso. Affronta la quotidianità con arrendevolezza, obbedendo ciecamente agli impulsi esterni, fino a quando l’aerobica non la porterà nuovamente a credere in se stessa e a scatenare un’energia dimenticata.
Intendiamoci: la serie è più che guardabile, il ritmo resta sostenuto e i personaggi, se pur stereotipati e secondari, sono sorretti da bravi attori. Eppure, Physical rimane senz’altro un esperimento mal riuscito.
Anzitutto l’attrice che interpreta Sheila non fa nessun cambiamento fisico: bella dall’inizio alla fine, statuaria e radiosa, risulta piuttosto improbabile come mangiatrice compulsiva e pigra casalinga nelle prime puntate.
Il limite della serie: la mancanza di evoluzione
Sarebbe stato interessante vedere davvero una trasformazione grazie all’aerobica. Invece, come in certi film datati, l’eroina di Physical è fresca come una rosa anche quando dovrebbe sembrare uno straccio.
Sarebbero bastati un po’ di trucco e dei costumi adeguati, senza chiedere a Rose Byrne di inflaccidirsi, per rendere la trama un po’ più credibile seguendo i criteri di verosimiglianza.
Tutti gli altri personaggi, dall’insegnante di aerobica che le aprirà un mondo (Della Saba), all’amica grassa e frustrata (Drierde Friel) fino al marito (Rory J.Scovel), non hanno lo spazio per svilupparsi. Vengono continuamente inglobati nell’incessante monologo interiore di Sheila, che declina la realtà a suo uso e consumo.
Purtroppo non si tratta di una folle geniale ma di una comunissima casalinga che ha bisogno di fare quattro salti… Il nostro interesse per i suoi pensieri scema di puntata in puntata.
Physical: tra il mito Jane Fonda e la grande speranza Murray Bartlett
Inoltre, la nostra eroina non è certo una grande danzatrice, una promessa indiscutibile nel mondo dell’aerobica come invece si continua a ripetere nei 10 episodi. La Byrne se la cava, ma i suoi movimenti e il suo senso del ritmo sono ben lontani da quelli di Jane Fonda, a cui la serie indubbiamente si ispira.
L’attrice Jane Fonda negli anni ‘80, a seguito della rottura di una caviglia durante un film, fu costretta a rinunciare alla danza e a sviluppare una nuova tecnica di ginnastica. I suoi esercizi aerobici, che filmò e vendette in VHS, ebbero un enorme successo, e resero Fonda una star mondiale. Il primo video di esercizi che pubblicò, Jane Fonda’s Workout, resta la VHS più venduta del ventesimo secolo. Ne seguirono altri 22 nei 13 anni successivi: in tutto vendettero 17 milioni di copie.
Physical vuole ricalcare lo stesso fenomeno, con premesse molto più labili. La nostra eroina è sconosciuta, povera e disoccupata. E dovrà lottare con tutta se stessa per farcela nel mondo del video, in pieno boom negli anni ‘80.
Aspettiamo con grande curiosità la seconda stagione, dove come suo antagonista apparirà niente meno che Murray Bartlett, incredibile protagonista di The White Lotus. Bartlett interpreterà a sua volta un insegnante di aerobica, rapace e arrivista. E forse grazie a lui Physical diventerà finalmente una commedia.
Abbiamo parlato della fantastica The White Lotus qui…
… e qui, con questa puntata del podcast: ascoltala!
The White Lotus, se il paradiso nasconde l’inferno | PODCAST