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Il realismo magico di Makoto Shinkai | Animazione
Il realismo magico di Makoto Shinkai, podcast | Puntata a cura di Untimoteo
Makoto Shinkai è un nome molto noto agli appassionati di animazione giapponese in virtù della qualità visiva straordinaria e delle tematiche ricorrenti. Su Netflix è presente La trilogia della Natura, che lo ha consacrato anche al grande pubblico. Su Prime Video, invece, potrete trovare i lavori che ne hanno definito la poetica. Ad eccezione del primo lungometraggio, disponibile solo on demand, è possibile visionare il percorso finora compiuto da questo regista, dotato di una cifra stilistica riconoscibile tra mille.
Shinkai ha la rara capacità di trovare la bellezza nel quotidiano, di cristallizzare in immagini sublimi l’impermanenza delle cose, e di cantare l’indissolubilità di amore e amicizia. Da sempre si occupa con artigianalità maniacale di ogni aspetto della produzione, dalla storia ai bozzetti, passando per gli storyboard, come anche per gli sfondi e l’animazione. Avvalendosi solo di un piccolo staff e integrando perfettamente tecniche tradizionali e tecnologie moderne, questo regista riesce a partorire film animati visivamente incredibili.
“Animazione” è il format del podcast di Mondoserie dedicato alle diverse scuole ed espressioni del genere, dall’Oriente alla scena europea e americana.
Le prime opere: 5cm al secondo, In viaggio verso Agartha, Il giardino delle parole
Il primo punto poetico presente in tutte le opere di Shinkai afferma che esiste un filo rosso che lega le anime elette. Esempio ne è il mediometraggio del 2007 5 centimetri al secondo. Storie minimaliste che definiscono l’amore del regista per le vicende intime, senza sviluppi troppo spettacolari. Ai moti dell’anima e ai tormenti adolescenziali corrisponde un paesaggio naturale placido: la fioritura dei ciliegi, le campagne innevate, le onde del mare. Il dialogo con la natura funziona spesso per opposti. Essa non è né buona né cattiva. Semplicemente esiste e come tale può talvolta essere un ostacolo nella strada dell’affermazione di sé. Tutto è fugace, si vive per un attimo e ciò che accadrà poi non ha importanza
Del 2011 è In viaggio verso Agartha. La giovane Asuna dovrà compiere un viaggio nella mitica città sotterranea di Agartha, allo scopo di salvare l’amico Shun. Ad accompagnarla il professor Ryuji, alla ricerca di un modo per riportare in vita l’adorata moglie. Il film visivamente si ispira molto a Laputa di Miyazaki, ma mantiene una propria identità adattando il mito del viaggio di Orfeo agli inferi alla visione di Shinkai. Non è la vicinanza fisica alle persone a tenerle unite, quanto quella spirituale. Tempo e spazio possono essere sconfitti, se abbiamo la forza di abbandonare le cose che ci sono più care.
La sublimazione dell’impermanenza e della delicata precarietà delle cose il regista la raggiunge nel 2013 con il mediometraggio di 45 minuti Il giardino delle parole. Durante i giorni di pioggia, nel gazebo di un parco, si incontrano regolarmente uno studente aspirante calzolaio e una misteriosa giovane donna. Il regista cesella un’opera di straordinaria bellezza, in cui la trama è ridotta all’essenza per permettere allo spettatore di concentrarsi sui momenti estatici e riflessivi. Il giardino delle parole è una sequenza di attimi sublimi che esaltano la quotidianità: una birra, un quaderno, una scarpa, del cioccolato. Una storia che non nasce mai, che vive del non detto e di promesse che forse non potranno mai essere mantenute.
La trilogia della Natura: Your Name, Weathering With You, Suzume
A farlo conoscere al grande pubblico è la trilogia composta da Your Name (2016), Weathering With You (2019) e Suzume (2022). Al tema del sottile ma indissolubile filo che lega due persone si aggiunge il rapporto tra la natura e l’uomo. In Your Name un ragazzo e una ragazza misteriosamente si ritrovano a giorni alterni l’uno nel corpo dell’altra, vivendo vite parallele all’ombra di una minaccia incombente. In Weathering With You una giovane è l’unica capace di fermare la pioggia insistente che flagella il Giappone da mesi, ma l’uso del suo dono la sta consumando e il suo giovane innamorato dovrà scegliere se salvare lei o la sua terra. Infine Suzume, che spiega l’origine soprannaturale dei terremoti come porte su altri mondi lasciate aperte. Due giovani, come sempre un ragazzo e una ragazza, hanno il compito di sigillare questi portali superando mille avversità.
L’ispirazione per queste storie per Shinkai parte dal trauma del terremoto e del maremoto del Tohoku del 2011, che culminò con il disastro della centrale nucleare di Fukushima. Secondo la cifra stilistica di Shinkai la nostra realtà e quella che lui disegna sono separate da un sottilissimo velo. Luoghi reali e fatti accaduti possono essere permeati di simbologia e incanto. A riprova di ciò, la ricerca di Suzume delle porte degli spiriti dei terremoti si svolge tra le rovine storiche reali dei disastri che hanno colpito il Paese del Sol Levante nella sua storia recente.
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