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Make My Day, cadere dalla cima della scala evolutiva | Animazione
Make My Day, podcast | Puntata a cura di Untimoteo.
Serie Netflix in 8 episodi totalmente in computer grafica, Make My Day è un’avventura sci-fi di buona fattura (vietata ai minori di 16 anni). In realtà, al netto di un paio di scene un po’ forti, non rappresenta nulla di nuovo rispetto ad altre narrazioni sul tema horror con alieni.
Anzi, a dirla tutta la serie non regge neppure lontanamente il confronto con capolavori come Alien o La cosa da un altro mondo. E non ha neppure l’ambizione di un prodotto difficile seppur imperfetto come il recente Exception.
“Animazione” è il format del podcast di Mondoserie dedicato alle diverse scuole ed espressioni del genere, dall’Oriente alla scena europea e americana.
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Di cosa parla Make My Day
Va comunque dato atto a Make My Day di essere una buona fonte di intrattenimento, che si presta per la scorrevolezza della narrazione a un moderato binge watching.
In un futuro non meglio precisato i carcerati più pericolosi vengono spediti su Cold Feet, un remoto pianeta completamente ricoperto di ghiacci e circondato da un’atmosfera velenosa. Cold Feet è altresì ricco di Sig, materia prima necessaria per il funzionamento di quasi tutti i gadget tecnologici. I detenuti sono quindi una riluttante ma indispensabile forza lavoro nelle miniere, attorno a cui si raccoglie anche una piccola comunità per lo più povera. Tra cui il giovane aspirante disegnatore Jim, che si guadagna da vivere facendo la guardia carceraria part time.
Tutto sembra procedere secondo una normale e squallida routine fino a quando emergono dalla profondità delle miniere dei mostri spaventosi voraci e apparentemente indistruttibili. In un crescendo continuo di scene d’azione e inevitabili carneficine assistiamo alla fuga disperata dal pianeta del nostro protagonista: in compagnia di una giovane ragazza incinta, un detenuto in cerca di redenzione, una scienziata che sa più di quanto non dica e altri tipici protagonisti di situazioni simili.
Gli alieni sono fra noi. E sono indistruttibili
La trovata più originale di tutta la serie sta nell’aver dato agli alieni l’aspetto dei tardigradi. Per chi non avesse idea di cosa siano, i tardigradi sono creature microscopiche note per la loro resilienza. Questi invertebrati a 8 zampe possono infatti sopravvivere fino a 30 anni senza cibo o acqua e possono resistere a temperature estreme, all’esposizione alle radiazioni e anche al vuoto dello spazio. Hanno più o meno l’aspetto di un bruco ma dal corpo più tozzo e visti attraverso la lente di un microscopio hanno quell’aspetto alieno e mostruoso che deve aver solleticato sicuramente i creatori del cartone.
Gli alieni di Make my day sono quindi dei tardigradi di dimensioni ragguardevoli e conseguentemente alla stazza la loro leggendaria indistruttibilità ne guadagna. Un’idea molto interessante, quella di renderci impotenti di fronte all’avanzata di creature che nella nostra realtà sono minuscole, per rendere ancora più chiaro il semplice messaggio dell’opera: ci comportiamo come se fossimo i padroni del pianeta ma forse siamo solo ospiti.
Neppure troppo graditi.
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