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M.O.D.O.K., un villain troppo divertente per la Marvel | Animazione
M.O.D.O.K., podcast | puntata a cura di Untimoteo
Marvel’s M.O.D.O.K. è una serie in animazione, creata dal comico Patton Oswalt e dallo studio di Robot Chicken, presente sulla piattaforma Disney Plus. Prodotta dai Marvel Studios nel 2021, consta di dieci episodi della durata media di poco meno di mezz’ora e, nonostante sia estremamente divertente, nonché apprezzata da pubblico e critica, purtroppo non è stata confermata per la seconda stagione.
Non perdete l’occasione per farvi quattro sonore risate con un’animazione molto anni Novanta e un cast di doppiatori ispirato. Ma soprattutto lui, M.O.D.O.K., il cattivo più ridicolo e letale di tutti i tempi.
Avrete così un piccolo barlume di quello che la Marvel televisiva avrebbe potuto essere, se avesse compiuto una scelta veramente autoriale e coraggiosa, invece di coprirsi di ridicolo con proclami ad effetto e film venduti prima ancora di essere scritti.
“Animazione” è il format del podcast di Mondoserie dedicato alle diverse scuole ed espressioni del genere, dall’Oriente alla scena europea e americana.
Un genio del male, un villain sfigato, un uomo derelitto…
M.O.D.O.K. sta per Mental Organism Designed Only for Killing ed è il nome in codice del villain George Tarleton, geniale ricercatore dell’organizzazione A.I.M. (Avanzate Idee Meccaniche) che si è trasformato in una specie di uomo computer. La sua mente già prodigiosa ora quindi è capace di risolvere decine di calcoli complessi in pochi secondi, inventare e controllare macchine fuori da ogni immaginazione, viaggiare nel tempo e nello spazio.
Purtroppo però la mutazione lo ha reso un macrocefalo bisognoso di un esoscheletro che gli consenta anche le più elementari funzioni vitali. In sostanza M.O.D.O.K. ha l’aspetto di un enorme testone contenuto in una scatoletta di manzotin fluttuante da cui spuntano quattro miseri ridicoli arti atrofizzati. Come se non bastasse, il suo destino è quello di essere un villain di mezza tacca e quindi, nonostante sia una delle menti più geniali del pianeta, fa sempre una figura misera nei confronti del Tony Stark di turno. All’aspetto ridicolo e al complesso di inferiorità si aggiunga poi il fatto che, come ogni buon scienziato pazzo che si rispetti, investa tutte le risorse dell’A.I.M. in bislacchi ordigni per conquistare il mondo. Di conseguenza la società fallisce e viene rilevata da una multinazionale tecnologica alla stregua di Google e Meta, che lo degrada.
Come ciliegine sulla torta, la figlia entra nella crisi della pubertà, il figlio decide di intraprendere la carriera di prestigiatore e l’adorata moglie, l’unico conforto della sua esistenza, chiede il divorzio. Toccato il fondo al nostro non rimane altro che la risalita, in un turbinio caotico di gag assurde, esilaranti e anche un po’ splatter. Se non che, durante i suoi viaggi nel tempo, fa capolino il M.O.D.O.K. di una realtà alternativa….
Più Adult Swim che Marvel Television
Questo cattivo dall’aspetto così grottesco ha origini nel 1967, inventato dalla coppia d’oro della Marvel: Stan Lee e Jack Kirby. Kirby era solito disegnare figure maschili eroiche, atleti dalla chioma bionda e la mascella squadrata in lotta contro villain mostruosi e deformi. Per il mainstream dei Comics anni ‘60, l’esteriore coincideva con l’interiore. Le dinamiche del fumetto dovevano essere chiare fin da subito, in poche vignette e qualche balloon. Gli eroi sono belli, i cattivi sono brutti (con qualche geniale eccezione, vd. La Cosa e Hulk). Come monumento a questo assioma – inaccettabile per la morale odierna – viene creato M.O.D.O.K., un testone rachitico dotato di una super intelligenza malvagia e letale.
Il cartone Marvel’s M.O.D.O.K. in realtà non è un prodotto al 100% MCU. Scritto da Jordan Bloom assieme al comico Patton Oswalt per l’allora morente Marvel Television, poi passato ai Marvel Studios e infine relegato su Hulu, è diverso da tutto il resto: è oltraggioso, scorretto e spassosissimo. Ha più punti in comune con i Griffin, South Park e soprattutto Rick and Morty, che con tutti gli altri prodotti Marvel. Usa le stesse tecniche del programma anni ‘90 Celebrity Deathmatch, un misto di pupazzi in plastilina e computer grafica. Non per nulla è creato dallo studio del cult Robot Chicken, che però in Italia non ha mai sfondato.
Purtroppo, nessuno alla Marvel ha voluto crederci. Godiamoci per una sola stagione quindi un protagonista che è anche un padre assente, un consorte egocentrico, un imprenditore incurante dei propri dipendenti, un amico manipolatore. Per di più vanesio, permaloso e inaffidabile. E irresistibile.
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