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Lo scontro (Beef): siamo tutti vittime e carnefici
Lo scontro, podcast | Puntata a cura di Untimoteo.
10 episodi di mezz’ora che illustrano in maniera grottesca le possibili conseguenze di una faida tra due perfetti sconosciuti. Che litigano per un parcheggio e finiscono per cercare di distruggersi: è Beef – Lo scontro (Netflix). Una serie pregevole per molti aspetti, ben fatta e con due bravi protagonisti: Ali Wong (Paper Girls) e Steven Yeun (The Walking Dead). Che affronta il tema sempre più rilevante della rabbia e dell’aggressività della società contemporanea: dai social alla vita reale.
“5 minuti 1 serie” è il format del podcast di Mondoserie che racconta appunto una serie in poco più di cinque minuti (o meno di dieci!). Senza fronzoli, dritti al punto.
https://www.youtube.com/watch?v=gg5AYGVy8qg
Wong e Yeun, strana – ed efficace – coppia
La Wong, reduce dal flop di Paper Girls, serie Sci-fi che abbiamo recensito nel podcast di mondserie, è nota soprattutto per tre irriverenti spettacoli di stand up comedy presenti su Netflix. Steven Yeun è il primo attore Coreano ad ottenere una nomination agli oscar per il film Minari. Ma soprattutto viene ricordato dai fan di The Walking Dead per aver impersonato il gentile Glenn, colui che, suo malgrado, ha subito per primo la ferocia di Negan e Lucille.
A combinare lo scontro, infine, è la casa di produzione A24 che vede tra le sue produzioni recenti The Lighthouse e i due film trionfatori agli Oscar 2023 ovvero Everything Everywhere All at Once e The Whale. Sul fronte delle produzioni televisive basta un nome su tutti, Euphoria, serie a cui abbiamo dedicato più di un articolo e, anche qui, un podcast.
Ben narrata e ben interpretata, Lo scontro si fa anche notare per una certa estetica, presentando diversi elementi di design. E introducendo ogni puntata con un quadro di David Choe, controverso artista che nella serie interpreta Isaac, il cugino malvivente di Danny.
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Lo scontro ha inizio
Il termine Beef (titolo originale de Lo scontro) ha una matrice culturale slang: “to have beef with someone” nel gergo della strada vuol dire avere rogne con qualcuno. E indica le faide tra rapper che soprattutto negli anni 90 hanno insanguinato gli USA. Danny è un libero professionista dell’edilizia che campa di riparazioni e manutenzioni degli edifici. Gran lavoratore e uomo onesto: gli affari, però, non girano. Così il nostro povero Danny deve arrabattarsi tra mille espedienti mettendo da parte etica e onestà.
La sua acerrima nemica si chiama Amy Lau ed è tutto tranne che la riccona viziata che sembrerebbe essere a prima vista. Piccola imprenditrice di successo, Amy sta cercando di chiudere la vendita della sua attività a una grossa holding retta da una capricciosa presidente che non perde attimo per rimarcare la propria immensa, sfacciata, ricchezza. Amy invece vorrebbe sistemarsi, racimolare un bel gruzzolo e campare di rendita con la propria problematica famiglia.
Un giorno come tanti, Danny e Amy hanno un diverbio nel parcheggio di un grande magazzino e di lì inizia una faida fatta di piani assurdi e contorti per farsi del male. Ma anche per infliggere le umiliazioni più crudeli possibili.
Perché due persone che hanno dei progetti importanti, messi a rischio da mille problemi e incertezze, passano le giornate a ordire piani di vendetta articolati e anche abbastanza insensati? La risposta è sotto gli occhi di tutti. Sulle bacheche dei social, nelle cronache dei giornali, nei messaggi dei forum, nei parcheggi di scuole e centri commerciali.
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