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I Am Not Ok With This: pubertà e superpoteri, mix letale | 5 minuti 1 serie
I am not ok with this, podcast | Puntata a cura di Untimoteo.
Nel 2020, sull’onda del buon successo di The End Of The F***ing World, Netflix ha proposto un altro adattamento di una graphic novel di Charles Forsman. I am not ok with this diventa così una prima (e unica) stagione con 7 episodi della durata di 25 minuti circa. Nonostante la solida regia di Jonathan Entwistle e il coinvolgimento degli stessi produttori della super hit Stranger Things, la serie si è infatti fermata alla prima stagione. I am not ok with this rende evidente che la formula “pubertà e superpoteri”, per quanto rodata, può non bastare a tenere in piedi uno show…
“5 minuti 1 serie” è il format del podcast di Mondoserie che racconta appunto una serie in poco più di cinque minuti (o meno di dieci!). Senza fronzoli, dritti al punto.
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Sydney Novak, un concentrato di sfighe
Sydney, detta Syd, Novak è un’anonima 17enne che vive in una piccola cittadina della Pennsylvania. Invisibile ai compagni, ma non ai bulli, rimane ai margini della società scolastica reprimendo sempre di più la propria rabbia. Abita in una modesta casetta assieme a un fratellino molto sveglio e alla madre, cameriera nella locale tavola calda in cui si ammazza di lavoro pur di permettere una vita dignitosa alla sua famiglia.
Il padre di Syd, un marine vittima di sindrome da stress post traumatico, è morto suicida lasciando un tragico vuoto e forse una maledizione. Nelle situazioni di stress infatti, Syd manifesta pericolosi poteri telecinetici, in altre parole, la nostra protagonista può manipolare la materia con il proprio pensiero.
Una mente potentissima, che però è parimenti soggetta agli sbalzi umorali tipici dell’adolescenza, oltre che all’instabilità emotiva a causa della sua delicatissima situazione sociale e familiare unite a una incerta identità sessuale. Insomma, Sydney è una mina vagante.
I Am Not Ok With This: da fumetto di denuncia a messinscena superficiale
L’originale graphic novel di Charles Forsman preferiva una narrazione più grottesca e lineare focalizzando l’attenzione sul senso di alienazione di Syd. Nel fumetto I Am Not Okay With This, l’uso inquietante di uno stile mutuato dalle comic strip per una storia tragica ci costringe a leggere tra le righe della narrazione. Emerge quindi una storia di denuncia sulla situazione degli adolescenti degli States, abbandonati a se stessi, privi di punti di riferimento, vittime passive o stupidi aguzzini.
Fino al punto di non ritorno, ovvero l’autolesionismo o, peggio, i massacri nelle scuole. I poteri di Syd sono una metafora delle migliaia di ragazzini instabili con accesso alle armi da fuoco.
La serie invece, cerca strizzare l’occhio al pubblico teen ma non ha la bellezza stranita né il buon cast di The End of The F***ing World (fatta eccezione per la brava Sophia Lillis), di cui avevamo parlato in questa puntata del podcast. Inoltre, il tentativo di fare di Syd una novella Eleven di Stranger Things porta la serie decisamente fuori strada, rendendola un prodotto insapore che non sa bene dove collocarsi.
Un’operazione molto più riuscita: The End of The F***ing World
Leggi la nostra analisi di Stranger Things e degli anni ’80