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Hazbin Hotel si fa mettere la museruola da Prime Video | Animazione
Hazbin Hotel, podcast | Puntata a cura di Untimoteo
La serie animata Hazbin Hotel (2024) è in otto episodi di trenta minuti reperibili su Prime Video. Ideata e realizzata dall’animatrice Vivienne Medrano, inizialmente grazie al crowdfunding di Patreon. Per finire poi nella scuderia della casa di produzione A24, nota per un catalogo di opere originali sopra le righe.
Questo cartone desta però qualche perplessità. Se lo si vede come semplice divertissement giocoso allora non vi è nulla da eccepire. Se invece lo intendiamo come un manifesto del libero pensiero e di una nuova società più aperta e inclusiva, allora non ci siamo. Strizza infatti l’occhio alla trasgressione ma poi scivola nella retorica dei buoni sentimenti. Dalla creatrice del divertentissimo e oltraggioso Helluva Boss (2 stagioni su Youtube) mi sarei aspettato un prodotto più di rottura. Meglio quindi goderselo come light entertainment.
“Animazione” è il format del podcast di Mondoserie dedicato alle diverse scuole ed espressioni del genere, dall’Oriente alla scena europea e americana.
L’hotel della redenzione
Charlie Morningstar è la figlia di Lucifero e Lilith, e come ogni giovane è piena di illusioni e buoni sentimenti. Per risolvere il sovraffollamento delle masse di peccatori nelle lande dell’Oltretomba, il Paradiso invia periodicamente una squadra di angeli sterminatori allo scopo di eliminare per sempre i dannati. La nostra Charlie decide di opporsi alla strage imminente e rimette in piedi un fatiscente hotel allo scopo di ospitare i peccatori e indurli alla redenzione. Per dimostrare alle orde paradisiache che la popolazione degli Inferi merita di essere risparmiata poiché degna del perdono – e quindi del Paradiso.
Ad aiutarla in questa impresa la compagna Vaggie, il barman dalle fattezze animali Husk, la piccola folle domestica demone Nifty, il/la pornostar Angel Dust, il demone della radio Alastor e un numero imprecisato di bizzarri demoni e malvagi dal cuore d’oro. Nel frattempo il Paradiso prepara l’attacco guidato da Adamo: il primo uomo e, di conseguenza, la prima anima ‘buona’. In realtà un ottuso integralista assetato di sangue (non troppo velata rappresentazione del patriarcato).
Tra alleanze inedite, rivelazioni e qualche piccolo colpo di scena, tutta la prima stagione prepara alla battaglia finale degli ultimi due episodi e pone le premesse per una seconda.
Vivzipop, un talento con gli artigli spuntati
Da Vivzipop – nome di battaglia di Vivienne Medrano – mi sarei aspettato di più. Il design è sempre originale e riconoscibile tra mille. L’animazione in sé è poi apprezzabile, riuscitamente cartoonesca e fluida nei movimenti. Forse troppo sovrabbondante nei colori e nei particolari. Frastorna lo spettatore neofita e non permette di godere appieno dello stile della sua creatrice. La storia viaggia formalmente quasi di pari passo. La forzatura di infilare almeno due canzoni a tema per ogni puntata appesantisce la narrazione, la rende macchinosa e poco spontanea. E per una serie che dovrebbe avere della freschezza un punto di forza, è un passo falso.
Infine Vivienne Medrano non vuole o non può compiere una scelta scomoda e coraggiosa. Charlie e la sua banda infernale diventano paladine del vero amore, del perdono e dell’amicizia. Il paradiso è un covo di integralisti bacchettoni che mirano ad eliminare tutto ciò che è diverso. In questa maniera non si fa una critica profonda, non si minano le basi della società. E il prodotto arriva al grande pubblico già disinnescato della propria carica eversiva. Si cade nella trappola della redenzione e della normalizzazione.
La grandezza dell’inferno sta nella mancanza del pentimento, nella fierezza dell’essere contro, anche a discapito del proprio destino. A tal proposito, se andate su Youtube e cercate Helluva Boss, ambientata nello stesso universo di Hazbin Hotel, troverete ben altro. Una squadra di sicari infernali, linguaggio osceno oltre ogni sopportazione, il ritratto dell’umana specie nelle sue peggiori declinazioni. Gli stessi elementi che in Hazbin Hotel sembrano troppo saturi e ridondanti qui funzionano alla grande, perché la storia si focalizza su pochi elementi portati al parossismo. Una serie divertente, scandalosa e fiera di esserlo. Come purtroppo non è Hazbin Hotel.
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