Ispirata alla storia vera della nobildonna Anne Lister, viaggiatrice, avventuriera, affarista e prima lesbica moderna, Gentleman Jack (qui la versione podcast di questo articolo) è una serie anglo-americana ambientata nell’Inghilterra del 1800. All’apparenza classica, rompe tutti gli schemi delle serie in costume. La storia di Anne, infatti, basta da sola a sfondare un muro di insipidi preconcetti legati all’epoca.
La prima stagione, andata in onda in otto episodi nel 2019, ha avuto un grande successo; la seconda, con l’atteso seguito, è arrivata a fine 2021. In Italia è stata trasmessa da LaEffe solo a marzo 2021, e gli episodi sono ora disponibili sulle piattaforme streaming di Sky e NOWTV.
Chi era Gentleman Jack?
Se siete sostenitori dei diritti LGBT o semplicemente appassionati di biografie accattivanti non potete perdervela: bei costumi, ambientazioni fedelissime, dialoghi scorrevoli e divertenti ma soprattutto un ottimo cast, in testa Suranne Jones nei panni della protagonista e Sophie Rundle (la mitica Ada di Peaky Blinders) nel ruolo della sua amante Ann Walker.
Considerazione: siamo cresciuti guardando film e serie ambientate in altre epoche con l’assurda convinzione che in passato tutti fossero eterosessuali, parlassero forbito e vestissero abiti puliti e inamidati. Che la gente si divertisse solo ai balli stagionali ridendo a battute rubacchiate dai copioni di Oscar Wilde, nel migliore dei casi. Che tutti, almeno nell’Ottocento, fossero se non casti, almeno cauti. Solo da pochissimo la drammaturgia e i soggetti delle serie in costume si sono liberati dalla corazza puritana che il cinema aveva imposto, per affrontare storie e tematiche diverse, senz’altro più realistiche e divertenti. Gentleman Jack rispecchia appieno le ultime fortunate tendenze.
Ma chi era Anne Lister, questa donna sempre vestita di nero, in abiti maschili, che percorreva il suo podere demaniale a piedi, di notte e di giorno, andando lei stessa a risquotere gli affitti e a firmare i contratti, tanto che tutti i contadini la chiamavano in coro Gentleman Jack?
La sua vita è sicuramente tra le più affascinanti dell’epoca: fin da giovanissima rifiutò categoricamente di sposare un uomo preferendo viaggiare in tutta Europa da sola, scalando montagne e andando alle più belle feste, seducendo senza indugio le ragazze che incontrava lungo il cammino e cercando tenacemente di amministrare il patrimonio familiare di cui era rimasta l’unica erede.
Il diario di Anne: 5 milioni di parole per nasconderne i segreti.
Fortunatamente Anne ci ha lasciato un diario di cinque milioni di parole: per tutta la vita annotò minuziosamente le sue avventure sentimentali, descrivendo ogni dettaglio senza tralasciare quelli più erotici. La serie dà ampio spazio a questo importante carattere letterario nella narrazione, anzi, non c’è puntata dove Anne non si ritiri nella sua stanza a scrivere.
Il suo diario (oggi riconosciuto dall’Unesco come importante documento d’archivio) è una straordinaria testimonianza che distrugge l’immagine fasulla di candide donne asessuate che passano i pomeriggi a leggere libri nei prati parlando dei loro pretendenti.
Ovviamente Anne, mentre scriveva, non pensava di certo ad una pubblicazione. Anzi, temendo un giorno il suo diario venisse scoperto, lo compose in un codice segreto. Mescolando l’alfabeto greco, lettere dello zodiaco, punteggiature e simboli matematici.
I suoi scritti vennero ritrovati dal successore del podere familiare, John Lister, che assieme ad un amico riuscì a decrittare la scrittura di Gentleman Jack.
John, capendo il pericolo ma considerando quei diari “più grandi di lui”, non osò distruggerli. Anzi, costruì un apposito armadio dove nasconderli, lasciando aperta una finestra affinché venissero ritrovati dai successori.
Restarono segreti finché la società non fu pronta ad accoglierli.
Abbiamo dovuto aspettare il 1988 perché potessero uscire allo scoperto per merito della studiosa Helena Whitbread, che li decriptò nella loro interezza per poi pubblicarli. Oggi, grazie alla serie tv realizzata da Sally Wainwright, un pubblico molto più vasto può immergersi nella fantastica storia di Anne Lister.
Gentleman Jack, ieri e oggi
Nota: Le ragazze hanno sempre fatto sesso tra loro, solo che da Saffo in poi nessuno ha avuto il coraggio e soprattutto la libertà di scriverlo pubblicamente. Non tutto il mondo è omosessuale o bisessuale, ma una parte significativa lo è.
Da sempre i divieti non sono riusciti a sopprimere questo istinto che anche Gentleman Jack nei suoi diari definisce del tutto naturale, visto che, a detta sua, Dio l’aveva creata così. Ma la Chiesa e lo Stato avevano un’opinione del tutto diversa. Nell’Ottocento l’omossessulità tra uomini era severamente punita. Basti ricordare l’infelice fine di Oscar Wilde, morto poco dopo gli anni di carcere duro a cui era stato condannato a causa “di quell’amore che non osa pronunciare il proprio nome”.
Pur non essendo espressamente proibito (non essendoci “spreco del seme riproduttivo”), l’amore tra donne non era di certo incoraggiato, specialmente se impediva un matrimonio etero e il concepimento di prole. Ma gente come Anne Lister se ne infischiava. Nei suoi scritti non c’è segno di pentimento o dubbi morali: viene invece descritto il suo divertimento non solo nei confronti del sesso, ma della vita stessa.
Vi lascio con i due motivi che l’hanno resa celebre nei differenti paesi in cui abitò.
In Francia è ricordata come la prima persona ad aver scalato un monte nei Pirenei alto più di 3000 metri.
In Inghilterra, e oggi in tutto il mondo, per aver celebrato in segreto il primo matrimonio lesbico della storia. Dopo aver scambiato silenziosamente le fedi in una chiesa di York, Anne condividerà con la sua compagna il resto della vita.
Gentleman Jack scelse sua moglie alla fine di lunghe peripezie e numerose altre relazioni. Aveva sempre scritto di volerla più giovane e ricca di lei: fu davvero così? Scopritelo guardando la serie!
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