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Game of Thrones: una saga politica? | Attraverso lo specchio
La politica in Game of Thrones, podcast | Puntata a cura di Jacopo Bulgarini d’Elci.
Manca pochissimo al debutto di House of the Dragon. E cioè il primo spinoff di Game of Thrones. La grandissima attesa che circonda il nuovo show ci dà l’occasione di tornare a parlare della serie madre. In una prospettiva magari meno abituale, ma che può anche aiutare a riconciliarsi con una stagione finale che ancora oggi, a tre anni di distanza, fa infuriare milioni di persone. E quindi a prepararsi al nuovo show. Quale prospettiva? Che Game of Thrones sia, in tutto e per tutto, una serie politica… e che anche il suo finale risponda a questa logica.
“Attraverso lo specchio” è una serie di racconti che esplorano in profondità temi e fenomeni dell’immaginario seriale.
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MUSICA NELLA PUNTATA: Light Awash di Kevin MacLeod, brano concesso in uso tramite licenza Creative Commons Attribuzione 4.0. https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/
Fonte: http://incompetech.com/music/royalty-free/index.html?isrc=USUAN1100175
Artista: http://incompetech.com/
Game of Thrones come serie politica?
Una lettura dunque diversa di quel gran fenomeno che, partendo dal ciclo di romanzi fantasy di George R.R. Martin “A Song of Ice and Fire”, ha saputo letteralmente unire il mondo per 8 stagioni e 73 episodi, tra il 2011 e il 2019.
Con un impatto globale che forse si era visto prima solo con Twin Peaks (1990-1991). In parte X-Files (1993-2002) e I Soprano (1999-2007). E poi compiutamente con Lost (2004-2010). Tutte serie a cui abbiamo dedicato riflessioni qui su Mondoserie.it, sia con articoli che con podcast.
Sembra un paradosso: una serie fantasy davvero può essere considerata una serie politica? In realtà, per molti aspetti, credo che nessuno show abbia saputo dare un quadro della politica – cos’è, a cosa serve – altrettanto maturo, complesso, sfaccettato. Una scelta intenzionale da parte degli autori. E una scelta che finisce per rendere forse inevitabile, come racconto, quella stagione finale accolta così male da moltissimi fan.
Con ben poche eccezioni, l’idea cristallizzata da decine e decine di show è quella di una politica totalmente e irrimediabilmente negativa. Che si traduce in una ricerca del potere oscena, violenta, cinica, spietata. L’eccezione di Game of Thrones è così quella di offrire una rappresentazione della politica e del potere complessa. Di farne addirittura uno strumento di salvezza, riordino, persino ricostruzione di un mondo incenerito dalle fiamme della guerra.
Ancora su Game of Thrones: ascolta il podcast a due voci
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