Enola è un nome bizzarro, apparentemente senza senso. Ma leggetelo al contrario: Alone. In italiano: sola. Nel senso più positivo del termine: indipendente. Enola Holmes, sorella del grande Sherlock e dell’altro fratello letterario, Mycroft, entrambi cervelli finissimi, cresce in campagna con la madre. Che ha cura di insegnarle tutto tranne il cucito e le buone maniere per sedurre un gentiluomo.
La vita ha per lei progetti migliori di un matrimonio con un vicino di casa e un’esistenza segregata. Come i fratelli, Enola ha un talento naturale per la ricerca e la scoperta. Dote che la trascinerà in diverse avventure.
Anche Enola Holmes, come il più celebre Sherlock (e come Mycroft) è un personaggio letterario. Ma non è stata la penna di Arthur Conan Doyle, il padre del detective, a inventarlo. Enola deve la sua vita all’americana Nancy Springer. Che tra il 2006 e il 2010 – a oltre un secolo di distanza dalla creazione del leggendario investigatore – ha pubblicato la serie di romanzi gialli per ragazzi The Enola Holmes Mysteries. Il primo romanzo, Il caso del marchese scomparso, ha dato vita a un ciclo di film prodotti da Netflix. Per ora arrivato a due capitoli. E già capace di popolarizzare la figura della più recente aggiunta alla tribù degli Holmes.
Millie Bobby Brown è Enola Holmes
I due recenti film sfornati da Netflix nel 2020 e 2022 hanno rapidamente conquistato il pubblico. E per svariati motivi. Anzitutto è un tuffo al femminile nell’intramontabile mito di Sherlock Holmes, di cui abbiamo parlato qui nel podcast. Confrontando due diversi adattamenti: Sherlock (2010-2017) e la più recente Gli Irregolari di Baker Street (2021). La prima modernizza l’ambientazione del racconto, ma resta fedele allo spirito dell’originale. La seconda ci riporta alla Londra vittoriana, ma trasformando completamente il profilo del celebre personaggio.
Qui le cose sono ancora diverse. Enola, interpretata da Millie Bobby Brown, eroina della serie Stranger Things, prima fugge di casa e si tuffa in imprese vietate ad una donna. Poi decide di aprire uno studio di investigazione a suo nome. Seguendo, ma a modo suo, le orme del più celebre fratello, vent’anni più vecchio di lei. E qui interepretato da Henry Cavill.
La madre (Helena Bonham Carter) ha giocato un ruolo fondamentale spingendola alla libertà e alla lotta per l’uguaglianza dei sessi.
Inoltre il film Enola Holmes 2, a differenza del primo capitolo, non si ispira al cilco di romanzo ma si basa su un importante evento femminista. Un evento storico: il primo sciopero delle lavoratrici di Londra. The Match Girl Strike, lo sciopero delle fiammiferaie guidato da Sarah Chapman, fu la prima ribellione in epoca industriale fatta da donne per le donne. Un evento partito dal basso che raggiunse enormi risultati.
Per accendere un fuoco basta una scintilla, ci dicono i titoli di coda del film.
Un fatto storico reale e proto-femmista: lo sciopero delle fiammiferaie
Nel giugno del 1888 circa 1400 donne boicottarono il loro lavoro nella fabbrica di fiammiferi Bryant and May, a causa delle pessime condizioni di lavoro e dei maltrattamenti subiti durante il servizio. Come ci racconta il secondo film di Enola Holmes, Sarah Chapman e le altre lavoratrici avevano scoperto (SPOILER!) che l’uso del fosforo bianco per fabbricare i fiammiferi aveva ripercussioni tremende sulla salute.
La malattia che provocava era conosciuta come phossy jaw (la mascella da fosforo). Era una necrosi della mascella che in molti casi portava alla morte. Ma a chi si lamentava di avere male alla mascella o aveva le mandibole gonfie veniva intimato di togliersi i denti. L’alternativa era venir licenziati.
Le condizioni di lavoro erano spaventose: paghe da fame e multe continue per le più piccole inezie non permettevano a molti di portare a casa il salario. Per intenderci, si poteva prendere una multa per avere i piedi sporchi. Peccato che molti lavoratori fossero così poveri da non poter permettersi le scarpe. Le donne erano le più vessate: ingaggiate spesso prima dei 14 anni, oltre a venir sottopagate e maltrattate, molte morivano per la malattia del fosforo che la Bryant and May continuava ad ignorare.
Lo sciopero delle Match Girls e le riunioni pubbliche che ne seguirono non solo resero possibile il miglioramento delle condizioni di lavoro, ma ebbero un impatto tale sull’opinione pubblica da far interdire il fosforo bianco in tutte le fabbriche. Inoltre la morte di molti bambini che, giocando, avevano accidentalmente mangiato i fiammiferi bianchi contribuì al definitivo abbandono della pericolosissima sostanza, rimpiazzata dal più costoso fosforo rosso. La Bryant and May chiuse i battenti nel 1908, segnando definitivamente la vittoria delle scioperanti.
Enola Holmes: due film (per ora), e un giallo da risolvere
Enola Holmes si presenta comunque come un ciclo di film d’intrattenimento dotato di un suo certo spessore. E non solo per questa interessante narrazione di un fatto realmente avvenuto. Ma anche per l’intreccio complesso dei misteri che avvolgono la fabbrica di fiammiferi e tutta Londra. Un vero grattacapo con finale inatteso.
Riuscirete a sbrogliare la matassa e a capire l’oscuro cervello che tira le fila dell’intrigo prima dei fratelli Holmes? Probabilmente no.
Nel frattempo, dopo il grande successo globale dei due primi capitoli, è facile attendersi ulteriori sviluppi per il franchise prodotto da Netflix. La serie di film continuerà? Di romanzi da adattare della Springer ne restano diversi…
Un’altra – e più fedele – reinvenzione del mito: Elementary
Abbiamo parlato di due adattamenti seriali del mito di Holmes in questa puntata del podcast
Holmes e dintorni: Gli Irregolari di Baker Street vs. Sherlock