Enigmi alieni (Ancient Aliens) è una serie tv a carattere divulgativo, prodotta da Prometheus Entertainment fin dal 2010, giunta ora alla sua quindicesima stagione. In Italia è arrivata su History.
Questa serie si muove nell’ambiguo ambito cosiddetto pseudoscientifico, trattando una materia non riconosciuta ufficialmente da nessuna branca della scienza. Ovvero la teoria degli antichi astronauti.
Questa teoria nasce negli anni 60 del secolo scorso con la pubblicazione di testi audaci e controversi come quelli di Erich von Däniken, Peter Kolosimo e Zecharia Sitchin. In sostanza questi autori – ciascuno con una propria peculiare impronta e tutti riprendendo teorie già precedentemente esposte – ipotizzano un contatto tra l’umanità e una civiltà extraterrestre (gli antichi astronauti) avvenuto in un remoto passato e testimoniato da una radicale rilettura di antichi testi religiosi e monumenti archeologici sumeri, egizi, precolombiani ecc.
Questi visitatori alieni, provenienti da pianeti tecnologicamente ultraevoluti, avrebbero donato ai primitivi esseri umani la conoscenza delle nozioni basilari – e avanzate – di matematica, geometria, ingegneria, astronomia, agricoltura ecc. A loro dunque si dovrebbe la stessa nascita della civiltà umana. E sempre loro sarebbero all’origine di tutte le antiche religioni. Dove il concetto di divinità è nato per colmare la nostra incapacità di comprendere le applicazioni della loro articolata e complessa tecnologia.
In questa chiave non solo i monumenti di Stonehenge, le piramidi e la Sfinge, le peruviane linee di Nazca ecc, sarebbero tutti radicalmente da reinterpretare. Ma anche molte grandi storie epiche, mitologiche e religiose del passato, di tradizione scritta o orale, sarebbero da rileggere in tutt’altra chiave. Dall’Epopea di Gilgamesh all’Antico Testamento.
Di cosa parla Enigmi Alieni
Chariots of the Gods (tradotto in italiano Gli extraterrestri torneranno), il primo libro di von Däniken del 1968, è l’opera che probabilmente ha suscitato più interesse nel pubblico e clamore nella comunità scientifica. Secondo la sua particolare visione, che è al centro di Enigmi alieni, la specie umana non sarebbe che il frutto di una riscrittura della mappa genetica degli ominidi (fino ad allora evolutisi secondo le leggi della teoria darwiniana) ad opera degli extraterrestri. Con ciò si spiegherebbero il tempo relativamente breve impiegato dall’Homo Sapiens per giungere all’attuale livello evolutivo. E, soprattutto, il perché non si riesca a trovare il famoso anello mancante di collegamento con la specie precedente.
Al di là dei possibili giudizi intellettuali, questa teoria, stravagante quanto radicale, ha un innegabile potere di fascinazione. Dato dal binomio alieni – civiltà antiche e dall’intuizione che le divinità fossero solo esseri giunti da altri mondi che al tempo non potevamo comprendere. In più ha la capacità di porre in atto una serie di profonde riflessioni, tali da mettere pericolosamente in dubbio la nostra reale conoscenza del passato.
Reale? Al di là degli enigmi tuttora irrisolti che rappresentano per noi alcune sbalorditive scoperte archeologiche, riguardanti ad esempio la datazione, lo scopo o la complessità di costruzione. O della nostra ignoranza su come popoli antichissimi potessero possedere cognizioni avanzatissime in campo matematico o astronomico. Al di là insomma di tutte le attuali carenze in materia archeologica, spesso dimentichiamo che molte delle nostre convinzioni sul passato altro non sono che ipotesi e speculazioni. E che come tali andrebbero sempre considerate. Sulla nascita delle religioni, sullo scopo delle piramidi o anche sulla stessa evoluzione biologica fino alla specie Homo Sapiens, non sono ancora state dette le ultime parole.
Influenze extraterrestri sulle civiltà umane
Rimettere quindi tutto questo in discussione, come fa Enigmi alieni, non può che essere un esercizio intellettuale vitale e positivo. Un esempio assai semplicistico ma efficace: secondo il pensiero comune gli uomini primitivi, avendo paura dei fulmini di cui non conoscono appieno la natura fisica, creano il dio dei fulmini per poter attribuire loro al contempo una governance e una ratio. La teoria degli antichi astronauti – sempre semplificando – risponde con questo esperimento mentale. Immaginiamo una moderna squadra militare di ricerca che compare improvvisamente in una società primitiva. La tecnologia a loro disposizione, dall’elicottero da cui si calano con funi alle comunicazioni radio ecc., apparirebbe ai primitivi come pura magia divina. E magari il caposquadra, che munito di altoparlante ordina di usare i laser per misurare la distanza e gli esplosivi per sbloccare un passaggio ostruito, apparirebbe loro come un dio dei fulmini…
La questione è senza dubbio interessante anche solo da una prospettiva epistemologica. Il significato di leggende e costruzioni del passato può venire completamente ribaltato. E divenire paradossalmente qualcosa che è ragionevole e inverosimile allo stesso tempo. Negli ultimi decenni poi, i progressi scientifici (foto satellitari, scansioni geotermiche ecc.) hanno moltiplicato gli indizi (o le prove) a sostegno di questa teoria. Trasformando quello che sembrava un bizzarro fenomeno di costume in un vero e proprio campo di indagine. Che acquista sempre più consensi e spazio nei programmi televisivi e radiofonici di divulgazione.
Gli enigmi alieni, dalla Scozia a Giza alla Sardegna
Gli attuali epigoni della teoria degli antichi astronauti, guidati da Giorgio Tsoukalos (l’allievo prediletto di von Däniken), sono di volta in volta gli ospiti e i commentatori delle tante puntate di Enigmi Alieni. Attraverso il materiale visivo che viene qui mostrato, si ha la possibilità di esplorare una miriade di luoghi e culture dell’antichità. Dalla Scozia a Pumapunku, dall’Australia aborigena a Giza – viaggiando anche dalle nostre parti, dalla Sardegna alla Valcamonica. E di conoscere una notevole varietà di passi da antichi libri.
Come il Libro di Ezechiele, testo dell’Antico Testamento, dove vengono descritti congegni tecnologicamente avanzati. Seguendo la descrizione di uno di questi, con l’obiettivo di confutare la tesi di von Däniken, un ingegnere americano finì addirittura con il brevettare un congegno tuttora utilizzato dalla NASA nello spazio! Oppure come l’indiano Rāmāyaṇa, dove i carri volanti utilizzati dagli dèi vengono chiamati Vimana…
Perché quando un antico mito parla di una divinità che si allontana su un carro di fuoco, viene ora da chiedersi se non ci si stesse riferendo ad un razzo spaziale. Senza avere però allora a disposizione il concetto e le parole per poterlo così dire. Come si diceva più su – un esercizio intellettuale vitale e positivo…
Enigmi alieni non va però confuso con l’attuale pletorica presenza di show sugli UFO in onda nei canali documentaristici, eguagliata solo da quelli sui fantasmi. Proprio perché il centro dell’interesse di questo non è su ipotetici avvistamenti o sulle migliaia di contatti avvenuti negli ultimi decenni (ovvero da Roswell in poi), ma è invece nei tanti misteri sepolti migliaia di anni fa.
Gli extraterrestri e l’umanità, tra passato e presente
Comunque è anche vero che – nell’arco di ben quindici edizioni – Enigmi alieni è andato, come dire, un po’ divagando. A volte forse un bel po’… Ed ecco allora spuntare l’immancabile Leonardo da Vinci (il cui genio unico si spiegherebbe con una sua veloce sbirciatina nel futuro). Il Terzo Reich perso tra misticismo e UFO. O un po’ di innocente complottismo con gli accordi segreti tra Eisenhower e gli alieni… Insomma, non sempre la barra viene tenuta dritta, tanto per capirci.
Ed è comprensibile. La teoria di questo straordinario passato è assolutamente intrigante ma al contempo lascia aperte diverse questioni sul presente. Ad esempio, che ne è stato di queste divinità aliene? La risposta oscilla tra il presto ritorneranno – un viaggio nello spazio ad una velocità che si approssimi a quella della luce avrebbe una certa durata (diciamo dieci anni), che per noi sulla terra sarebbe assurdamente moltiplicata (diciamo tremila anni) – e il sono ancora qui tra noi (e qui si entra in un campo pericolosamente vicino a quello dei deliri paranoidi sull’élite rettiliana)…
La teoria degli antichi astronauti ha un ascendente catartico e trascendentale in tempi atei o agnostici che si voglia, comunque nichilisti, come i nostri. Morta da tempo, per moltissime persone, la speranza riposta in Dio, ecco che questa può risorgere nelle vesti di un ancestrale extraterrestre, ovvero di un antico astronauta. In tal modo il nostro mondo si salva dall’insensatezza esistenzialista. Perché un senso continua ad averlo – solo che ancora non possiamo conoscerlo, perché lo conoscono solo gli alieni che ci hanno creato. E quando finalmente torneranno a rivelarsi e a confrontarsi con la loro creatura – noi – potranno riempire l’angoscioso vuoto che dentro tutti abbiamo.
Perché ci affascina la ricerca di senso di Enigmi Alieni
In fondo sono gli stessi complottisti dell’ufologia a dire che l’attuale proliferare di programmi sull’argomento sia dovuto al tentativo di cambiare la sensibilità dell’opinione pubblica e preparare l’umanità al fatidico incontro, che sarà di sicuro a breve scadenza.
Sarà – perché no? Io lo credo possibile. Ma Enigmi Alieni serve comunque a restituire fiducia nelle progressive sorti dell’umanità, donando un nuovo senso alle sue nebulose origini. E un nuovo scopo.
Perché se siamo stati fatti da una specie superiore per uno scopo, per quanto storti possiamo essere venuti su, o per quanto da quello stesso scopo esserci allontanati, siamo stati comunque creati da una specie superiore. E questo dovrà pur contare qualcosa.
Cosa sia questo qualcosa è un enigma – alieno, of course.
Tra realtà e finzione: leggi il nostro articolo su Mountain Monsters!