Il trionfo di Shōgun, la conferma di The Bear, l’exploit di Baby Reindeer e Hacks. Il verdetto dell’edizione 2024 degli Emmy, i più importanti premi della televisione, ha visto esiti attese. Alcune conferme. Almeno una grossa sorpresa. E un rimpianto di quelli pesanti. Ma l’elenco delle serie premiate, che adesso vedremo, non dovrebbe sorprendere i lettori di Mondoserie o gli ascoltatori del nostro podcast (a proposito: iscrivetevi qui al podcast sulla vostra piattaforma preferita!). Di tutti questi titoli ci avete sentito parlare, anche più volte. Ora abbiamo l’occasione di tornarci sopra: attraverso gli articoli e le puntate del podcast che abbiamo dedicato a ciascuno degli show vincitori. Utili per chi non li ha ancora visti e vuole farsi un’idea. Ma anche per chi li ha già guardati ed è interessato a riflessioni e approfondimenti.
Se vi state chiedendo: “Gli Emmy, di nuovo? Ma non ci sono stati pochi mesi fa?”, non avete torto. Quest’anno c’era già stata una cerimonia per i più importanti premi della tv. Si era svolta a gennaio. Ma era quella degli Emmy 2023 (qui il nostro articolo), posticipata di mesi per lo sciopero degli sceneggiatori. Le cronologie, adesso, dovrebbero tornare a posto!
Alla vigilia della premiazione, Shōgun dominava con 25 nomination complessive (tra premi maggiori e premi tecnici). Tallonato da The Bear con 23 (il numero più alto mai raggiunto da una serie “commedia” in un solo anno, superando il record precedentemente detenuto da 30 Rock, che ne aveva ricevute 22 nel 2009). Tra le reti / piattaforme, Netflix guidava con 107 nomination. Da notare che in concorso erano gli show andati in onda da giugno 2023 a maggio 2024. Per cui, per fare l’esempio più cospicuo, di The Bear era in concorso la seconda (eccezionale) stagione e non la terza (meno riuscita).
In sintesi: sorprese e conferme degli Emmy 2024
Diciamo subito che non c’erano molti dubbi sul trionfo di Shōgun. La bellissima epopea ambientata nel Giappone feudale era universalmente considerata la favorita. Non solo: nelle categorie “tecniche”, premiate una settimana prima, lo show aveva letteralmente spazzato via la concorrenza: 14 Emmy su 17 nomination. The Bear, distante secondo con 7 premi, aveva convertito in successi “solo” metà delle proprie 14 candidature. Ed erano queste le serie che ci si aspettava dominassero i rispettivi campi, dramma e commedia. La sorpresa nel secondo caso è arrivata dalla zampata di Hacks, che ha tolto alla brigata di cucina di Carmy la gioia di bissare il successo pieno dell’anno scorso. Tra le miniserie e le antologiche, la vittoria è andata alla coraggiosa Baby Reindeer.
Sono quindi quattro i titoli che escono al meglio dalla cerimonia del 15 settembre 2024 al Peacock Theater di Los Angeles, spartendosi piuttosto equamente i premi maggiori: Shōgun (4), The Bear (4), Baby Reindeer (4), Hacks (3). Se andiamo a sommare anche i premi tecnici “minori”, consegnati una settimana prima, le differenze si accentuano: Shōgun (18), The Bear (11), Baby Reindeer (6), mentre Hacks resta a quota 3, raggiunto da The Morning Show e The Crown.
Scontentezze, lamentele? Forse solo una. Chi ha letto il nostro articolo su Fargo sa quanto abbiamo amato la quinta stagione di questa serie antologica. Agli Emmy 2024 ha avuto un contentino non banale, come vedremo. Ma diciamo subito che l’avremmo voluta vedersi almeno spartire i premi maggiori nella categoria miniserie / antologiche.
Trovate qui l’elenco completo degli Emmy 2024 (comprese le nomination).
Miglior serie drammatica: l’attesa vittoria di Shōgun, la piccola sorpresa Slow Horses
Nel campo delle serie drammatiche, Shōgun agli Emmy 2024 ha portato a casa 4 dei 5 premi maggiori: miglior serie, miglior attore protagonista, miglior attrice protagonista, miglior regia. Prodotta dall’americana FX e presente da noi sulla piattaforma Disney+, Shōgun si distingue per la qualità cinematografica, la narrazione epica e una particolare e amorevole cura realizzativa, capace di riportare in vita un’era storica con straordinaria attenzione ai dettagli e profondità tematica. Tratti che l’hanno resa fin da subito una delle serie più amate dell’anno.
È piaciuto ai giurati degli Emmy l’impasto di fascinosa avventura militare, fedele messa in scena di un mondo “alieno” (il Giappone feudale), raffinata riflessione sul difficile confronto / scontro con l’Occidente. Accanto al premio per la miglior serie drammatica (dubbio categoriale: Shōgun era nata come miniserie, e al momento ufficialmente – e narrativamente – lo è…) e a quello per la regia (episodio “Crimson Sky”), la cerimonia ha visto premiati – meritatamente – i due meravigliosi protagonisti: Hiroyuki Sanada, che infonde al suo Toranaga un perfetto mix di carisma, autorità, astuzia, pensosità, e Anna Sawai, la cui Mariko è un capolavoro di grazia, bellezza, eleganza, malinconia, determinazione.
Toglie l’en plein tra le categorie maggiori la vittoria inattesa di Slow Horses nella sceneggiatura (episodio “Negotiating with Tigers”, con il creatore e showrunner Will Smith – omonimo british). Noi amiamo molto la serie spionistica con l’immenso Gary Oldman, come abbiamo abbondantemente scritto qui, e quindi siamo assai felici, ma temevamo che quest’anno contro la corazzata Shōgun non ce ne fosse per nessuno.
Migliori non protagonisti tra i drama: l’ottimo Billy Crudup, una delle poche note liete nel declino di The Morning Show; e Elizabeth Debicki, che con la sua Lady D aggiunge un’ulteriore gemma alla corona di The Crown.
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Migliori “commedie”: Hacks e The Bear
Nel campo delle “commedie”, gli Emmy 2024 hanno visto un successo un po’ diviso a metà. The Bear era la grande favorita, e pareva destinata a bissare il trionfo degli Emmy 2023, dove si era aggiudicata ben 6 premi nelle categorie maggiori, cioè tutti quelli a cui era nominata. Anche perché la seconda stagione della serie FX / Hulu, in Italia su Disney+, è ancora migliore della prima. Ma qui viene quasi da pensare che a penalizzare un po’ lo show, uno dei migliori degli ultimi anni, sia stata la sua ambiguità classificatoria. Abbiamo detto che The Bear stava tra le “commedie”, e davvero le virgolette sono d’obbligo, perché ci vuole molta immaginazione per etichettare così questo show… Sarà forse per questo che, con il colpo di scena più sorprendente della serata, il premio maggiore della categoria, quella per la miglior commedia, è andato a Hacks.
Intendiamoci, Hacks è una serie bella e divertente, ma vederla sopravanzare la seconda eccezionale stagione di The Bear è spiegabile davvero solo come una reazione di insofferenza dei votanti per l’intrusione in campo comico di uno show che a tutti gli effetti dovrebbe più opportunamente competere tra i drammi. Le due serie si spartiscono equamente il premio per la regia (The Bear, per l’indimenticabile pezzo di bravura che è l’episodio “Fishes”) e quello per la scrittura (Hacks).
Mentre tra le performance si ristabiliscono le (giuste) distanze. Come miglior attrice vince la fantastica Jean Smart, protagonista di Hacks, ma poi le altre tre statuette di categoria vanno tutte all’orso e alla sua brigata di cucina: come già nel 2023, Jeremy Allen White (lo chef Carmen “Carmy” Berzatto) ed Ebon Moss-Bachrach (il “cugino” Richie) sono miglior attore e miglior co-protagonista. Miglior co-protagonista femminile è la loro collega Liza Colón-Zayas (Tina Marrero, che come Richie viva una commovente parabola di crescita).
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Miglior Miniserie agli Emmy 2024: Baby Reindeer, e una consolazione per Fargo
Gli Emmy sono divisi in tre grandi categorie: dramma, commedia, miniserie. Con i primi due filoni a dividere il mondo delle serie multi-stagione, e il terzo a raggruppare i prodotti che in America si chiamano limited series, e che noi chiamiamo appunto miniserie: show nati per concludersi in un numero finito di puntate. Categoria a cui vengono iscritte anche le serie antologiche.
La vittoria di Baby Reindeer non può definirsi sorprendente, perché lo show Netflix aveva impressionato per coraggio, radicalità, originalità nel mettere in scena con molta onestà una storia vera, e assai disturbante. Si può tuttavia discutere su due dei contendenti: l’assai solida e fascinosa Ripley, e – lo diciamo con un tuffo al cuore – la magistrale quinta stagione di Fargo. Ripley si porta a casa la miglior regia (Steven Zaillian), mentre Fargo ha una piccola consolazione con l’inattesa statuetta a Lamorne Morris (il poliziotto buono). Pensiamo avrebbe meritato o per la scrittura o per il protagonista maschile, Jon Hamm (eccezionale): ma ambo i premi sono andati – non immeritatamente, sia chiaro! – a Baby Reindeer e al suo creatore / protagonista, Richard Gadd. La miniserie britannica porta a casa anche la statuetta per la miglior coprotagonista, la pazzesca Jessica Gunning che con la sua traboccante Martha ha turbato il sonno di molti.
Dolorosa, per non dire di peggio, è la scelta della miglior attrice protagonista: l’Emmy 2024 è andato a Jodie Foster per True Detective: Night Country, capitolo apocrifo e sciagurato di una serie un tempo ottima. Per carità: la Foster è come sempre bravissima, ma come si è potuto non premiare la meravigliosa Juno Temple che in Fargo 5 infonde l’esile corpo della sua Dorothy di un mix inaudito di tenerezza, ferocia materna, violenza?
Late night show, cartoni, e la sfida tra piattaforme
Tra i late night show, possiamo segnalare le due statuette di due figure che agli Emmy sono ormai pluripremiate, e le cui storie si intrecciano: John Oliver e Jon Stewart. John Oliver, dopo un dominio ininterrotto durato 8 anni col suo Last Week Tonight, l’anno scorso era stato spostato dalla categoria del talk show a quella del “varietà” (scelta dal sapore quasi “protezionistico” per confinare l’inglese Oliver): ha comunque vinto anche lì, sia nel 2023 che quest’anno, battendo il leggendario Saturday Night Live. L’Emmy 2024 per il talk l’ha vinto il Daily Show, tornato sotto la guida del mitico Jon Stewart dopo un “pensionamento” assai anticipato e durato fin troppo (dal 2016 appunto a quest’anno). Peraltro era stato proprio al Daily Show, con al timone Stewart, che Oliver aveva mosso i primi passi in America.
Nel campo dell’animazione vince un cartone che abbiamo amato: Blue Eye Samurai. Si vede che era l’anno del Giappone feudale!
Tra i documentari, il premio va a Jim Henson Idea Man. Di cui abbiamo parlato qui, nella puntata del podcast dedicata a Eric.
Ultimo ma non meno importante, il conteggio delle vittorie per piattaforme / reti. Quest’anno, grazie al successo di Shogun e The Bear, FX riesce a battere, e non di poco, la concorrenza: con 36 Emmy stacca Netflix (24), la normalmente insaziabile HBO (14) ed Apple TV+ (9).
Uno sguardo al passato: gli Emmy 2023
Ancora più indietro: gli Emmy 2022