The Bear, Succession, Beef. Il verdetto dell’edizione 2023 degli Emmy, i più importanti premi della televisione, non dovrebbe sorprendere i lettori di Mondoserie o gli ascoltatori del nostro podcast (a proposito: iscrivetevi qui al podcast sulla vostra piattaforma preferita!). Di tutti questi titoli ci avete sentito parlare, anche più volte. Ma in fondo non dovrebbe sorprendere e basta. Quantomeno perché solo una settimana prima i Golden Globe 2024 avevano decretato sostanzialmente lo stesso risultato, con qualche differenza solo nei pesi.
Di solito, lo sapete, le cerimonie non arrivano così vicine l’una all’altra (e si riferiscono ad annualità che non coincidono esattamente). Ma i più prestigiosi Emmy, in programma a settembre, avevano dovuto essere rinviati per lo sciopero degli sceneggiatori: per cui gli Emmy 2023 sono stati assegnati a gennaio 2024, e pur uscendo dopo i Golden Globe si riferivano a un periodo precedente. Vabbé.
Per il resto, qui abbiamo l’occasione di tornare sulle serie più premiate: trovate nei vari link gli articoli e le puntate del podcast che abbiamo dedicato a ciascuno degli show vincitori. Utili per chi non li ha ancora visti e vuole farsi un’idea, ma anche per chi li ha già guardati ed è interessato a riflessioni e approfondimenti sui temi.
In sintesi: sorprese e conferme degli Emmy 2023
Per una volta è facilissimo fare la sintesi. Sono tre i titoli che escono da trionfatori dalla cerimonia al Peacock Theater di Los Angeles: The Bear (6), Succession (6), Beef (5). Le tre serie dominano i rispettivi campi (commedia, dramma, miniserie) in modo totale, vincendo ciascuna sia il premio come miglior show che quelli per regia e sceneggiatura, e conquistando vari trofei per gli attori.
Va notato che, per le categorie maggiori, The Bear ha vinto tutti i premi a cui era candidata. E che se si contano anche i premi nelle categorie “tecniche” (i Creative Arts Emmy Awards) gli equilibri cambiano: 10 riconoscimenti per The Bear contro gli 8 per Beef. Succession si “ferma” ai 6 già detti. Grazie ai premi minori entra in gioco (con 8 statuette, un gran bel numero) anche la monumentale e da noi amatissima The Last of Us.
Sorprese, rimpianti, proteste? Forse solo una. Una delusione pesante che non è, purtroppo, una sorpresa: Better Call Saul resta per l’ennesima volta a bocca asciutta, complice forse una stagione finale incastratasi male con i tempi dei premi. Ma resta un dato che, a pensarsi, è sconcertante: lo splendido spinoff – prequel – sequel del capolavoro epocale Breaking Bad ha, nel corso delle sue 6 stagioni totalizzato ben 53 candidature agli Emmy. Non ne ha vinto neppure uno, stabilendo un record negativo – che assume il sapore di una ormai insanabile ingiustizia.
Trovate qui l’elenco completo degli Emmy 2023 (comprese le nomination).
The Bear, torna il piccolo ristorante grande come l’America | PODCAST
Miglior serie “commedia”: The Bear
Nel campo delle “commedie”, gli Emmy 2023 – esattamente come i Golden Globe della settimana prima – hanno visto il trionfo di The Bear. Le virgolette sono d’obbligo, perché ci vuole molta immaginazione classificatoria per etichettare questo show come una commedia. Diciamo almeno che è una commedia assai dark, e amara. Che, attraverso una storia quotidiana, riesce a raccontare il presente degli Stati Uniti. Lo confermiamo: The Bear è uno dei migliori show degli ultimi anni.
La serie FX / Hulu, in Italia su Disney+, si porta a casa ben 6 premi, come Succession, battendo la concorrenza assai agguerrita portata da serie notevoli come Abbott Elementary, Barry, Only Murders in the Building, Ted Lasso, La fantastica signora Meisel, Mercoledì e la divertente e peculiare Jury Duty. Tutti show di cui abbiamo parlato, o in articoli o nei podcast di Mondoserie.
Tra le commedia The Bear vince come miglior show, regia, sceneggiatura, con tre premi agli attori. Jeremy Allen White, già nel cast corale di Shameless, bissa il successo dei Golden Globes 2023. Il suo Carmen “Carmy” Berzatto è un giovane chef stellato che all’indomani del suicidio del fratello maggiore Mickey si ritrova ad ereditare la paninoteca di famiglia. Dovendo lottare con debiti contratti in situazioni poco chiare, una famiglia ferita e un orgoglio fuori misura… Il suo premio è indiscutibile, meritatissimo, per una performance davvero stellare. Come quelle dei due comprimari: Ayo Edebiri nei panni della sous chef Sydney e soprattutto il commovente “cugino” Richie di Ebon Moss-Bachrach, fantastico.
Unica eccezione al dominio di The Bear tra le commedie, la vittoria di Quinta Brunson come miglior attrice per Abbott Elementary (era stata premiata l’anno scorso per la sceneggiatura).
Miglior serie drammatica: Succession chiude col botto
Succession ha dominato – alla quarta e ultima stagione – la sua categoria, quella delle serie drammatiche. Ideata da Jesse Armstrong e prodotta da Will Ferrell e Adam McKay, racconta la caotica e sanguinaria lotta – tutta interna a una famiglia – per il controllo di una multinazionale dei media. Tra le sue “vittime”, l’abbiamo detto, Better Call Saul.
Succession porta a casa 6 Emmy 2023 tra le categorie maggiori, record dell’anno assieme a The Bear. Tra le serie drama vince come miglior show, regia, sceneggiatura, con ben tre premi per gli attori. Miglior attore in una serie drammatica è lo straordinario Kieran Culkin, nei panni del fragile, nevrotico, commovente Roman Roy, il figlio più piccolo del titanico patriarca. Tra i maschi, Culkin batte Brian Cox e Jeremy Strong, suoi padre e fratello nella fiction e già premiati in passato. Sarah Snook, interprete di Siobhan Roy, vince come miglior attrice drammatica. Una terza statuetta attoriale arriva per Matthew Macfadyen, che nei panni di Tom Wambsgans vince come miglior non protagonista.
L’ultimo premio disponibile della categoria va alla fantastica Jennifer Coolidge, che riprende nella seconda stagione di The White Lotus il personaggio già premiato l’anno prima.
Da notare che Succession è alla sua terza vittoria agli Emmy come miglior serie del genere dramma, esattamente come per tre volte ha prevalso ai Golden Globe. Della serie HBO (in Italia su Sky e NOW) abbiamo parlato in tutti i modi, data la sua rilevanza e qualità nel panorama degli ultimi anni. Li trovate qui.
Con un podcast dedicato che ne analizza i temi profondi.
Con un articolo introduttivo generale (poi ripreso con un aggiornamento sulla terza stagione).
E anche con una puntata tematica del podcast, che racconta la trasformazione della rappresentazione della ricchezza da Dallas a Succession.
Lo scontro (Beef): siamo tutti vittime e carnefici | PODCAST
Miglior miniserie agli Emmy 2023
Gli Emmy come è noto sono divisi in tre grandi categorie: dramma, commedia, miniserie. Con i primi due filoni a dividere il mondo delle serie multi-stagione, e il terzo a raggruppare i prodotti che in America si chiamano limited series, e che noi chiamiamo appunto miniserie: show nati per concludersi in un numero finito di puntate.
Nel 2022 la categoria era stata dominata, giustamente, da The White Lotus, che inizialmente era stata pensata come una miniserie o al più una serie antologica. Ma la magnifica seconda stagione dello show, probabilmente per via della presenza di due personaggi già visti nella prima, è finita tra i drammi, dove ha subito la furia dello schiacciasassi Successione.
Come già accaduto ai Golden Globe, Beef – Lo scontro vince a mani basse. La serie Netflix porta a casa, nel suo genere, il premio come miglior show, regia, sceneggiatura, protagonista femminile e maschile: Ali Wong (Paper Girls) e Steven Yeun (The Walking Dead). Beef è una serie assolutamente notevole, con due ottimi protagonisti, che in 10 episodi di mezz’ora illustrano in maniera esasperata e grottesca le possibili conseguenze di una faida tra due perfetti sconosciuti. Che litigano per un parcheggio e progressivamente finiscono per cercare di distruggersi. Chiara satira del tema, sempre più rilevante, della rabbia e dell’aggressività della società contemporanea: dai social alla vita reale.
Migliori non protagonisti: Paul Walter Hauser per Black Bird (assolutamente straordinario, lo avevamo detto in ogni modo) e Niecy Nash-Betts per Dahmer.
The Last of Us, The White Lotus, e la sfida tra piattaforme
I premi tecnici hanno in parte risarcito show delusi dalle voci maggiori. Tra questi in primis The White Lotus, che avrebbe meritato di più anche con la seconda stagione, dopo il trionfo agli Emmy 2022, ma che si consola con 4 premi tecnici portano il bottino a 5 statuette.
The Last of Us batte tutti nella categorie secondarie, con ben 8 Emmy: tra questi, il giusto riconoscimento come guest alla coraggiosa performance di Nick Offerman (già Ron Swanson in Parks and Recreation). L’episodio, lo sapete, è lo struggente “Long, Long Time”: se la vedeva col suo partner Murray Bartlett, pure lui meritevolissimo.
Ru Paul aggiunge altri Emmy al suo palmares: RuPaul’s Drag Race vince come miglior reality competitivo, e lui come conduttore.
L’ex presidente USA Barack Obama si porta a casa la statuetta come miglior narratore in un documentario: Working: What We Do All Day.
John Oliver, dopo un dominio ininterrotto durato 8 anni col suo Last Week Tonight, era stato spostato dalla categoria del talk show a quella del “varietà” (scelta comprensibile solo in una logica “protezionistica” contro l’inglese Oliver): ha comunque vinto anche lì, battendo il leggendario Saturday Night Live. Per paradosso, l’Emmy per il talk l’ha vinto Trevor Noah, che pure ha lasciato il Daily Show oltre un anno fa.
Da ultimo, una notazione sulle case produttrici. Gli Emmy 2023 confermano il dominio di HBO/HBO Max, dopo il (breve) sorpasso del 2021 ad opera di Netflix. La casa americana torna a primeggiare con 31 premi complessivi contro i 22 di Netflix. Seguono, staccati, FX con 16, Apple TV+ (10), Disney+ (9), Prime Video (6).
Uno sguardo al passato: gli Emmy 2022
Premi fotocopia: i Golden Globe 2024