Miniserie anglo-americana in 4 episodi, Casa Howard debutta sulla BBC nel 2017, ricevendo subito eccellenti critiche e pareri entusiasti.
L’adattamento del famosissimo romanzo di E.M. Forster da parte di Kenneth Lonergan, diretto da Hettie Macdonald, è stato definito “un lavoro da orafo” per la precisione dei dettagli e la preziosità dei dialoghi.
In Italia, dopo essere stata inizialmente pubblicata da Sky, nel 2018, è oggi rinvenibile su MGM+.
Il trailer della miniserie del 2017:
Casa Howard: le differenze tra la serie e il film del 1992
Molti ricorderanno il celebre film omonimo del 1992 di James Ivory, con Emma Thompson e Anthony Hopkins, che diede una splendida rispolverata a questo romanzo del 1910 facendolo conoscere ad un vastissimo pubblico.
Rispetto al film la miniserie di Lonergan è forse più fedele all’epoca del romanzo (primi del 1900). E per questo probabilmente più impegnativa. I dialoghi e le atmosfere sono complessi ed articolati, così come il raffinatissimo decor e i costumi di eccellente fattura – ma fin troppo tendenti al castissimo periodo vittoriano.
Eppure questa serie ci dona tutta la freschezza intellettuale di quegli anni di cambiamento sociale, politico ed economico. Non solo per l’Inghilterra, ma per il mondo.
Qui il trailer del film del 1992:
Come nel romanzo di Forster, i dubbi sulla moralità del denaro
Come il romanzo, Casa Howard racconta l’intreccio di tre famiglie. I ricchi Wilcox, capitalisti che fanno i soldi grazie ad affari nelle colonie inglesi in Africa e si atteggiano a nuovi e onniscienti borghesi. I più sofisticati e intellettuali Schlegel. E la povera coppia proletaria dei Bast.
La trama solleva dubbi filosofici tanto antichi quanto attuali: questa gente, così ricca, è felice? O è schiacciata dall’ansia e dalla preoccupazione di non avere tutto il denaro che potrebbe? È giusto, o accettabile, fare un sacco di soldi sulle spalle di paesi sfruttati per le loro risorse primarie? E poi, non dovrebbe chi è ricco e colto cercare di aiutare i più disagiati?
La storia narra i rischi che si possono correre in ambo i sensi: sia soccorrendo i bisognosi, che chiudendo loro la porta in faccia.
E mette un enorme punto interrogativo sulla dignità del denaro, in rapporto alla cultura e al rispetto umano.
Casa Howard, una perla tra le serie in costume
Chi scrive ha letteralmente adorato Casa Howard trovandola una perla rara nel mare delle serie in costume, spesso finte o pretenziose o eccessivamente modernizzate (al tema delle serie in costume, e della loro evoluzione, abbiamo dedicato questa puntata del podcast).
Il cast è perfettamente bilanciato tra l’esuberante interpretazione femminile delle sorelle Schlegel (Hayley Atwell e Philippa Coulthard) e il forte interprete del patriarca Wilkok (Matthew Macfadyen, divenuto famoso per il suo ruolo di Mr. Darcy in Orgoglio e Pregiudizio e poi consacrato dal grande successo planetario di Succession, dove è il tremendo Tom Wambsgans).
È poi sempre edificante ritrovare e vedere crescere giovani attori come Alex Lawther che qui interpreta Tibby, il fratello minore delle sorelle Schlegel. Dopo averlo apprezzato in un toccante episodio di Black Mirror (stagione 3, episodio 3) di recente abbiamo avuto il piacere di vederlo interpretare con grande fantasia un giovane Carlo VI nel film L’ultimo duello diretto da Ridley Scott.
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