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Brooklyn Nine-Nine, raffica di risate dall’autore di Parks and Recreation | 5 minuti 1 serie
Brooklyn Nine-Nine, podcast | Puntata a cura di Untimoteo.
Disponibile in Italia su Netflix, Brooklyn Nine-Nine (2013-2021) è una delle migliori sitcom in circolazione grazie a un cast eccellente, ottime battute, un ritmo perfetto, qualche tormentone ricorrente ma mai troppo invasivo e un autore tra i più ispirati del panorama odierno. E cioè il vulcanico e geniale Michael Schur, già creatore di Parks and Recreation così come poi della meravigliosa The Good Place. Schur, qualche anno prima, si era fatto le ossa tra gli autori della versione USA del cult mondiale The Office. In quest’opera, come già in The Good Place, la tecnica del mockumentary viene abbandonata per immergere lo spettatore nelle avventure quotidiane di un fittizio distretto di polizia di New York.
Otto stagioni di azione e divertimento per un totale di centocinquantatre esilaranti episodi della durata standard di 21 minuti, a disposizione sulla piattaforma Netflix. Brooklyn Nine-Nine, come raccontiamo nel podcast, è un coacervo di gag irresistibili già a partire dai “cold open”, ovvero i folgoranti minisketch prima della sigla di apertura.
“5 minuti 1 serie” è il format del podcast di Mondoserie che racconta appunto una serie in poco più di cinque minuti (o meno di dieci!). Senza fronzoli, dritti al punto.
Brooklyn Nine-Nine, la squadra
La punta di diamante del distretto 99 è Jake Peralta (Andy Samberg), giovane detective italo americano tanto geniale nelle intuizioni quanto disastroso dal punto di vista della disciplina e del metodo. Per mettere in riga lui e tutta la squadra arriva il capitano Holt (il recentemente scomparso Andre Braugher), un rigido rappresentante dell’autorità che ha pagato ripetutamente il fatto di essere afroamericano e gay dichiarato.
Peralta e compagni sono un’esasperazione dei tipici personaggi da poliziesco. Jake fa il verso ai cliché del poliziesco da Donnie Brasco, al padrino, fino ai film di Bruce Willis, tipo Die Hard. Attorno a lui ruotano gli altri splendidi comprimari. L’iperefficiente Amy Santiago (Melissa Fumero), con cui vive un rapporto di amore e odio. La spalla devota Charles Boyle (Joe Lo Truglio), logorroico e senza spina dorsale, appassionato di gastronomia etnica, i cui esperimenti culinari impestano in più di una puntata gli ambienti del distretto. Rose Diaz (Stephanie Beatriz), dura, apparentemente priva di emozioni, una macchina da arresto poco incline al lavoro di squadra.
Il capitano Terry Jeffords (Terry Crews), enorme, palestrato ma vittima di mille fobie e incline ai sentimentalismi. Hitchcock e Scully (Dirk Blocker e Joel Mckinnon Miller), due agenti fanfaroni ormai prossimi alla pensione che passano le giornate a mangiare ciambelle e a sonnecchiare tra la scrivania, il bagno e il divano. Infine il duo più spassoso in assoluto ovvero il capitano Holt e la sua segretaria Gina (Chelsea Peretti). Lei è arrogante, narcisista, egocentrica, sarcastica e refrattaria a ogni ordine. Le sue gag con Holt sono quasi sempre le migliori, per quell’espressione compassata e per lo humor sottile e devastante di lui.
Crime e comicità, un connubio poco utilizzato
Brooklyn Nine-Nine – premiata con due Golden Globe – è una rarità nell’ambito della situation comedy, come discutiamo nel podcast. La quotidiana lotta alla criminalità è da decenni al centro di serie drammatiche come Hill Street Blues, Homicide, Law And Order e centinaia di altri esempi. Ma se restringiamo la nostra ricerca a soli due campi, ovvero poliziesco e comico, ecco che i risultati negli USA si restringono a meno di una manciata. Il cult Barney Miller, del lontano 1974, Police Squad! dei primi anni 80, The last precinct, sempre degli anni 80, con un immarcescibile Adam West, e appunto la spassosa Brooklyn Nine-Nine.
Police Squad!, in particolare, è un caso molto curioso: nata nel 1982 dal mitico trio di autori comici Zucker – Abrahams – Zucker (L’aereo più pazzo del mondo, Top Secret, Per favore ammazzatemi mia moglie!), e interpretata dall’attore comico Leslie Nielsen, fu cancellata dopo soli sei episodi, di cui solo quattro andarono in onda. Diventato un vero e proprio fenomeno di culto, nel 1988 molte gag della serie furono riciclate in un film passato alla storia come The naked gun (in Italia Una pallottola spuntata), una delle pietre miliari della comicità demenziale di tutti i tempi.
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