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Blue Eye Samurai, l’inizio di un viaggio emozionante | Animazione
Blue Eye Samurai, podcast | Puntata a cura di Untimoteo.
Su Netflix potete trovare da qualche settimana Blue Eye Samurai: un cartone animato in tecnica mista alla sua prima stagione, con 8 episodi dalla durata compresa tra i 35 e 60 minuti.
Si tratta di un’opera sorprendente per molti aspetti: ha un’animazione che combina tecniche diverse in un amalgama omogeneo e gradevolissimo. Una storia lineare che, al netto di un paio di chiarimenti finali, è scorrevole e avvincente. Personaggi ben costruiti con cui è facile simpatizzare. Riesce ad essere moderna, inclusiva e anticonformista senza sbandierarlo troppo. Nonostante poi sia un “chanbara”, ovvero una storia di cappa e spada ambientata nel medioevo giapponese, non è un anime ma un prodotto scritto da autori USA e realizzato da uno studio francese.
“Animazione” è il format del podcast di Mondoserie dedicato alle diverse scuole ed espressioni del genere, dall’Oriente alla scena europea e americana.
Le frontiere chiuse del periodo Edo
La storia è ambientata agli inizi dello shogunato Tokugawa (1603-1868 d.c.). Come già da diversi secoli, le decisioni in campo politico, amministrativo e militare spettano al capo dell’esercito, ovvero lo Shogun, carica che si tramanda all’interno di una famiglia fino alla destituzione o a un colpo di stato. Il Periodo Edo, chiamato così per il nome della capitale, l’odierna Tokyo, è ricordato come un periodo di pace e prosperità, con floridi commerci interni e un sistema statale ben organizzato. Il tutto però ancora di stampo rigidamente medievale.
Perché la caratteristica principale di quest’epoca storica era un isolamento assoluto. Per circa 250 anni in Giappone non si è praticamente mai visto uno straniero, né tantomeno un occidentale. In quest’epoca appare Mizu, una ronin, ovvero una samurai errante senza padrone, che attraversa il paese alla ricerca di uno straniero che risponde al nome di Abijah Fowler. Questo trafficante d’armi irlandese vive recluso in un castello e dall’alta torre tesse le fila di un complotto per rovesciare lo Shogun e mettere al suo posto un fantoccio da lui manovrato.
Mizu, in verità, lo cerca per mettere in atto la propria spietata vendetta. Abijah potrebbe essere uno dei quattro uomini bianchi che hanno violentato la madre di Mizu costringendola a vivere una vita da reietta. La samurai infatti è nata con tratti occidentali, che la rendono una specie di mostro agli occhi degli altri.
Blue Eye Samurai: una storia di rivalsa
L’idea e lo sviluppo della storia vanno accreditata alla coppia di sceneggiatori Amber Noizumi e Michael Green (LCJ Q&A podcast, Logan, Green Lantern, Blade Runner 2049). La Noizumi è, come Mizu, un’americana “mixed race”, così come la figlia avuta con Green è una ragazzina dai tratti asiatici ma con quegli occhi azzurri che le hanno ispirato il titolo di questa bella serie animata. Amber spiega che crescere da asiatica in Occidente – in un periodo in cui ancora le minoranze etniche erano politicamente invisibili – l’ha fatta sentire per anni emarginata e aliena nel suo stesso paese. Di qui, l’idea di mettere in scena la situazione al rovescio, ovvero una mezzosangue occidentale nata nell’epoca di maggior chiusura della storia nipponica. Una “freak” agli occhi di tutti.
Alla questione dell’integrazione razziale poi si aggiunge anche il senso della rivalsa sociale, affidato alla regia di Jane Wu. La Wu è anche l’autrice degli storyboard e coreografa di arti marziali con alle spalle esperienze in un gran numero di film del Marvel Cinematic Universe ed episodi di Game of thrones. In quest’opera la regista ha riposto tutto il proprio senso di rivalsa nei confronti di un mondo, quello di Hollywood, in cui per le donne è difficile emergere da dietro le quinte.
Infine, protagonisti della storia sono anche i disabili come il maestro cieco di Mizu e il suo apprendista, Ringo, nato senza mani. Due emarginati che dimostrano che ancor oggi, per essere degno di considerazione, non basta nascere della razza autoctona e maschio, devi anche essere sano.
Da vedere se vi sono piaciuti: Kill Bill, Game of Thrones, Lady Snowblood, Dororo, Arcane.
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