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Berserk, capolavoro manga tra Hieronymus Bosch e Nietzsche | Fumetto
Berserk, podcast | Puntata a cura di Untimooteo
Il manga dark fantasy Berserk, scritto e disegnato a partire dal 1989 da Kentarō Miura, è una pietra miliare del fumetto, nonché un’inesauribile miniera di spunti. Un’opera d’inarrivabile grandezza, lasciata purtroppo incompleta dalla morte per karoshi (per il troppo lavoro!) del maestro. Faticosamente l’amico fraterno Koji Mori, assieme allo studio Gaga, sta cercando di portare a termine il fumetto.
In rete è già presente una grande quantità di materiale critico, che approfondisce ogni aspetto dell’opera: le vignette, i rimandi, le citazioni, gli indizi, lo stile, le ambizioni filosofiche. Su Berserk si potrebbe speculare per ore e ore, quindi questa si limita più modestamente ad essere una semplice introduzione. Per invogliare alla lettura chi ancora non conosce la storia di Gatsu e dei suoi compagni. Esistono anche tre trasposizioni anime: quella del 1997 rimane la migliore, per aver catturato lo spirito dell’opera. Nel 2016 e nel 2022 sono stati realizzati altri due adattamenti che però, pur partendo da ottimi materiali, risultano goffi o troppo frettolosi.
“Fumetto” è il formato del podcast di Mondoserie dedicato al mondo dei fumetti. Dai grandi classici alle opere più recenti. Italiani, orientali, occidentali.
Gatsu, un uomo solo contro un tragico destino
La storia inizia in medias res. Per le terre di Midland, regno in rovina di un mondo fantastico – sospeso tra il Tardo Medioevo e il Primo Rinascimento – si aggira un guerriero dall’aspetto singolare. È cieco da un occhio, ha un braccio meccanico e porta con sé l’ammazzadraghi, una enorme spada che – “è un oggetto troppo grande per chiamarlo spada… troppo spesso, troppo pesante e grezzo… nient’altro che un enorme blocco di ferro…” In questa terra ricca di insidie, tra spiriti, mostri e mercenari, il Guerriero Nero – sul cui collo pende una terribile maledizione – vaga alla ricerca di vendetta. Vendetta nei confronti della Mano di Dio, un quintetto di esseri mistici che nel recente passato gli ha rovinato l’esistenza portando il caos sulla terra.
La storia si dipana in cicli di avventure. Le prime servono a presentare l’universo di Berserk. Poi sopraggiunge una lunghissima narrazione flashback sulle origini di Gatsu e del suo primo esercito, la Banda dei Falchi. Questa epopea, nota come L’età dell’oro, resta in assoluto la run più intensa ed emozionante, nonché di gran lunga la più amata dai lettori. Il nostro Gatsu nelle avventure successive dovrà anche affrontare l’inquisizione, esseri immortali, un impero orientale e mostri di ogni genere. Lo accompagnano spadaccini, maghe, elfi, ladri e tanti altri classici personaggi fantasy, ritratti con grande originalità.
Una narrazione lunga e articolata, composta di personaggi memorabili, colma di misteri, di momenti altamente tragici e con qualche piccolo siparietto comico, a dimostrazione che Miura è stato uno dei più grandi narratori manga.
Berserk, una fonte infinita di citazioni
Lo stile espressionista delle prime storie è vicino al Go Nagai di Devilman e Violence Jack, così come potrebbe ricordare Ken il guerriero di Buronson e Tetsuo Hara. Ma il tratto del creatore di Gatsu evolve nel tempo, diventando sempre più solido e minuzioso. Senza mai perdere l’efficacia di chi vuole in primis narrare una storia. Ci si può perdere per ore nel design di armature, armi e ambientazioni, prese al dettaglio da libri, stampe e reperti originali. Berserk contiene citazioni visive che spaziano dalla cinematografia horror fino ai pittori fiamminghi.
Le incisioni di Grandi miserie della guerra di Callot. Il Goya dei Disastri della guerra e de Il sonno della ragione genera i mostri. Mostri mutuati dalla cultura giapponese degli yokai: demoni, spiriti, esseri deformi ma anche divinità, fantasmi e animali magici. L’immaginario fantasy occidentale di fate, elfi e streghe. II trionfo della morte di Bruegel il vecchio e le visioni Hieronymus Bosch. Delle vere e proprie apocalissi in bianco e nero che non sfigurerebbero accanto alle illustrazioni di Doré. Il mondo della Mano di Dio riprende con maestria Escher. I cinque esseri mistici si ispirano ai Supplizianti dell’horror Hellraiser di Clive Barker. L’elmo di Griffith è tratto da Il fantasma del palcoscenico di De Palma. Alcune scene delle prime avventure ricalcano quelle dei film di Conan il barbaro. Per Gatsu l’ispirazione deriva dall’attore Rutger Hauer (Blade Runner, Ladyhawke, L’amore e il sangue).
Questo manga gode di un world building solido e coerente, con incroci di razze e culture che richiamano il mondo reale. Ma la forza primaria di Berserk sta nella storia lunga e avvincente, fatta di evoluzioni continue. Con la critica che ha scomodato – giustamente – Shakespeare e Nietzsche.
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