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Baby Reindeer: confessione terapeutica di una commedia nera | 2 voci, 1 serie
Baby Reindeer, podcast | Puntata a cura di Jacopo Bulgarini d’Elci e Livio Pacella.
Questa particolarissima miniserie Netflix del 2024 è stata scritta, ideata e interpretata da Richard Gadd. La storia è basata sul suo omonimo one man show, il quale è a sua volta ispirato a fatti realmente vissuti dallo stesso Gadd. Baby Reindeer – una serie drammatica intensa, tesissima e sconvolgente – ha avuto ampi consensi di pubblico e critica. Contribuendo così, assieme ad altri show (Il problema dei 3 corpi, Ripley, The Gentlemen…) a rilanciare la piattaforma nel 2024, dopo un periodo di declino, per così dire, generalista.
Molto è dovuto al coraggio dello stesso autore e interprete, Richard Gadd, che ha scelto di raccontare un periodo difficile della sua esistenza. Nella fattispecie, la sua relazione con Martha (Jessica Gunning), una stalker imprevedibile e psicopatica. Una relazione paradossale, complicata e autolesionista.
“2 voci, 1 serie”: dialoghi sulle cose che ci piacciono, o ci interessano, nel podcast di Mondoserie.
Una riflessione sugli abissi dell’animo umano
La narrazione di Baby Reindeer (letteralmente ‘piccola renna’, vezzeggiativo spesso usato da Martha) avviene su tre differenti piani temporali. Vi è un presente, che poi scopriremo essere apparente, in cui l’aspirante comico Donny Dunn lavora come barista in un pub di Londra. Un giorno offre una tazza di tè, per tirarla su di morale, a Martha, essere esuberante entrato lì in lacrime. Lei sviluppa un forte attaccamento a Donny e inizia a venire al bar ogni giorno e a molestarlo online. Partecipa ai suoi spettacoli, non invitata, e arriva ad aggredire la sua ragazza, Teri. Il tutto inondando Donny di improbabili messaggi vocali e di scritti assolutamente sgrammaticati.
Nel secondo piano temporale siamo nel passato di Donny. Il quale inizia una relazione con lo scrittore televisivo Darrien O’Connor, che gli offre consigli sulla carriera, gli promette opportunità e gli fornisce tanta droga. Darrien aggredisce e violenta ripetutamente Donny durante i blackout indotti dallo sballo. Fino a quando il ragazzo, in piena crisi esistenziale, smette di frequentarlo.
Nel piano finale siamo nel presente per così dire reale, in cui Donny – che ha denunciato Martha alla polizia – catalogando tutti i suoi messaggi ricevuti negli anni (e divisi per umore, tema, modalità…), si ritrova a fare i conti con sé stesso e il vuoto malato della propria vita.
“Questa è una storia vera”
Baby Reindeer è dunque sia una commedia nera sia una serie drammatica. Lo show affronta temi forti e difficili, quali lo stalking e l’abuso sessuale. L’idea centrale è che “le persone ferite feriscono le persone”. Coloro che hanno subito un trauma e non lo hanno affrontato adeguatamente alla fine perpetueranno cicli malsani e danneggeranno quelli che li circondano. Di più, Donny arriva a comprendere di essere lui stesso a incoraggiare la fissazione di Martha, perché lo fa sentire amato e di successo. Come la sua fidanzata terapista transgender gli spiega, il motivo per cui Donny non ha mai denunciato Martha dopo mesi di stalking è perché la sua attenzione è un balsamo per il suo ego ferito. Donny è un comico in difficoltà, ma Martha lo vede come lui vorrebbe che lo vedesse il mondo: bello, divertente, intelligente, adorabile. E fare i conti con questa relazione malata costringerà Donny ad affrontare gli abusi subiti in passato…
“Questa è una storia vera”, così si apre Baby Reindeer, e i fan più accaniti hanno avviato delle campagne pseudo-investigative per comprendere chi fossero le persone vere nascoste dietro ai personaggi della serie. Queste azioni collettive hanno costretto Richard Gadd a fare un appello per rispettare la privacy delle persone coinvolte…
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