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Atlanta: nella stagione 3 nulla accade ma tutto cambia | 5 minuti 1 serie
Atlanta stagione 3, podcast | Puntata a cura di Untimoteo.
Abbiamo già parlato delle prime due stagioni di Atlanta, in questa puntata precedente del podcast. La serie tv concepita e interpretata da Donald Glover (già star di Community, e noto nel mondo musicale come Childish Gambino), ha raccolto apprezzamenti da parte della critica e del pubblico. E premi: tra cui cinque Emmy e due Golden Globe. Il capitolo 3 di Atlanta, a disposizione del pubblico italiano nella sezione Star della piattaforma Disney+, poteva essere a tutti gli effetti una cosiddetta “stagione cuscinetto”. Ovvero una serie di puntate preparatorie al quarto e conclusivo atto, di imminente uscita. In altre parole, una stagione in cui succede un po’ di tutto ma in realtà non cambia nulla. E invece…
“5 minuti 1 serie” è il format del podcast di Mondoserie che racconta appunto una serie in poco più di cinque minuti (e comunque meno di dieci!). Senza fronzoli, dritti al punto.
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Atlanta 3: una stagione che sorprende
Glover invece, essendo un fine conoscitore della serialità, ne scardina le regole. Nella stagione 3 di Atlanta nulla accade ma tutto cambia.
Innanzitutto smonta la sua storia, partendo un po’ più in là di quanto promesso. Intervallando la narrazione orizzontale con delle puntate antologiche apparentemente slegate. E tracciando una serie di sottotesti inquietanti che emergono in seconda battuta. Poi cambia i toni, rendendo il tutto più oscuro e onirico.
Infine, smonta i suoi personaggi, togliendoli dalla comfort zone delle prime stagioni per immergerli in un bagno di disillusione e disperazione. Tutto questo senza mai perdere l’arma affilata e taglientissima della satira della società attuale.
La sua scrittura non fa sconti: demolisce il mito della progressista Amsterdam, distrugge la perbenista Londra, azzanna il mondo ipocrita della moda. E non risparmia critiche neppure alla comunità nera.
https://www.youtube.com/watch?v=AN-xJogqwYU
Un’opera Afro-surrealista?
Atlanta, come raccontiamo nel podcast, è stata definita come un’opera Afro-surrealista, e la stagione 3 accentua questo aspetto. Il termine Afro-surrealismo è stato coniato da Amiri Baraka nel suo saggio del 1974 sullo scrittore d’avanguardia del Black Arts Movement Henry Dumas.
Baraka osserva che Dumas è in grado di scrivere di antichi misteri simultaneamente rilevanti per i giorni nostri. L’idea che il passato riemerga per infestare il presente è cruciale per l’afro surrealismo.
Gran parte dell’Afro-surrealismo si occupa della vita di tutti i giorni perché si dice che non c’è niente di più surreale dell’esperienza nera. Secondo Terri Francis, l’Afro-surrealismo è un’arte con la pelle in cui la trama dell’oggetto racconta la sua storia, come ha resistito alla sepoltura sotto le coscienze e come è emerso in qualche modo misteriosamente da oceani di ricordi dimenticati e ricordi scartati.
Ascolta la puntata del podcast dedicata alle prime due stagioni di Atlanta!