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Monsters: La storia di Lyle ed Erik Menendez | 2 voci, 1 serie
Monsters: La storia di Lyle ed Erik Menendez, podcast | Puntata a cura di Jacopo Bulgarini d’Elci e Francesca Sarah Toich.
Il 20 agosto 1989, Lyle ed Erik Menendez uccisero i genitori nella loro lussuosa casa di Beverly Hills. Dopo mesi in cui continuarono a condurre una vita apparentemente normale, i fratelli finirono sotto indagine e, infine, confessarono gli omicidi. La loro difesa si basava su un’accusa scioccante: affermarono di aver agito per proteggersi dagli abusi fisici, psicologici e sessuali che il padre, José Menendez, avrebbe inflitto loro per anni. Il caso si trasformò rapidamente in uno dei più seguiti e controversi degli anni ’90. Il processo, trasmesso in diretta televisiva, scatenò un dibattito acceso sulla giustizia, il trauma familiare e il sensazionalismo mediatico, culminando nella condanna dei due fratelli nel 1996.
La vicenda dei Menendez è tornata sotto i riflettori nel 2024 grazie a due uscite, entrambe su Netflix. La bella serie Monsters: La storia di Lyle ed Erik Menendez, di Ryan Murphy, che è al centro di questa puntata del podcast (8 episodi). E il documentario The Menendez Brothers, diretto da Alejandro Hartmann, di circa un’ora e mezza. Nel documentario per la prima volta sentiamo, con nuove interviste registrate in carcere, le voci di Lyle ed Erik.
“2 voci, 1 serie”: dialoghi sulle cose che ci piacciono, o ci interessano, nel podcast di Mondoserie.
Che cos’è Monsters: La storia di Lyle ed Erik Menendez
Monsters è una serie antologica ideata da Ryan Murphy e Ian Brennan per Netflix, il cui obiettivo è raccontare alcuni dei più celebri e controversi casi criminali della storia americana. Dopo il successo della prima stagione dedicata a Jeffrey Dahmer, appunto Dahmer, lo show Monsters torna con una seconda stagione incentrata sulla storia dei fratelli Menendez, ricostruendo gli eventi che portarono al duplice omicidio e al processo che ne seguì.
La serie è stata pubblicata su Netflix a settembre 2024 e vanta un cast di alto livello: Javier Bardem interpreta José Menendez, Chloë Sevigny è Kitty Menendez, mentre Nicholas Alexander Chavez e Cooper Koch vestono i panni dei due fratelli. La narrazione segue le dinamiche della famiglia Menendez, le pressioni e le tensioni all’interno della loro casa, fino ad arrivare al tragico epilogo e alle sue conseguenze legali e mediatiche.
Ryan Murphy, già creatore di American Crime Story e Dahmer e di un’infinità di altre cose (gli abbiamo dedicato una puntata monografica del podcast, qui) è noto per il suo approccio al true crime che non si limita alla semplice ricostruzione dei fatti, ma approfondisce le dinamiche psicologiche e sociali che li hanno generati. Come in Dahmer, anche in Monsters: La storia di Lyle ed Erik Menendez Murphy esplora il rapporto tra vittime e carnefici, costringendo lo spettatore a interrogarsi sulla natura della colpa e della punizione. Il racconto utilizza l’effetto Rashomon: attraverso punti di vista differenti, il pubblico è immerso in una narrazione apparentemente ambigua, fatta di punti di vista diversi e inconciliabili…
La dimensione mediatica dei processi
Il processo dei fratelli Menendez segnò una svolta nella spettacolarizzazione della giustizia. Già alla fine degli anni ’70 il processo di Ted Bundy aveva attirato grande attenzione, ma è con l’avvento delle trasmissioni in diretta e dei canali all-news che si è creato un nuovo tipo di intrattenimento. Trasmettere un procedimento legale in diretta televisiva significava trasformarlo in un evento pubblico, con un pubblico che non si limitava a osservare, ma partecipava attivamente al dibattito. Pochi anni dopo, il caso O.J. Simpson avrebbe amplificato questa tendenza, creando una nuova forma di narrazione giudiziaria in cui la realtà processuale si sovrapponeva alla fiction.
Da allora, la giustizia americana ha visto numerosi altri casi trasformarsi in fenomeni mediatici. Negli anni più recenti, il processo per diffamazione tra Johnny Depp e Amber Heard ha mostrato come i social media abbiano ulteriormente modificato la percezione della giustizia, permettendo al pubblico di schierarsi apertamente e di influenzare la narrazione.
Il caso raccontato in Monsters: La storia di Lyle ed Erik Menendez, insieme ad altri clamorosi processi mediatici, ha posto interrogativi cruciali sulla relazione tra giustizia e spettacolo. Quanto un processo trasmesso in televisione o analizzato sui social media può realmente essere equo? Ne parliamo nella puntata del podcast che puoi ascoltare qui sopra o sulla tua piattaforma preferita.
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Leggi l’articolo sul primo capitolo di Monster(s): Dahmer
Abbiamo parlato di Ryan Murphy in questo podcast