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Lost: 20 anni dopo, “We have to go back!” | 1 classico in 2
Lost, podcast | Puntata a cura di Jacopo Bulgarini d’Elci e Livio Pacella.
Sono trascorsi 20 anni dalla prima messa in onda di Lost. 20 anni dalla prima puntata (22 settembre 2004) di una serie che avrebbe cambiato tante cose… Nel panorama televisivo, ovviamente. Ma forse, ancora di più, in noi come spettatori. In questo nuovo podcast proviamo ad approfondire cosa il fenomeno Lost sia stato. Quanto abbia influito sull’evoluzione del pubblico moderno, e della serialità televisiva. E che cosa, 20 anni dopo, ne rimanga. Evidentemente non poco, se pensiamo che, in occasione del 20° anniversario, Lost è tornata disponibile su diverse piattaforme: Netflix, Prime Video, Disney+…
Come dice Jack Shephard nel finale della terza stagione: We have to go back! 6 stagioni per 121 episodi (ABC, 2004-10), creata da J.J. Abrams, Damon Lindelof e Jeffrey Lieber, Lost è divenuto parte della cultura popolare contemporanea: con i suoi mille riferimenti alla storia, mitologia, scienza, religione, filosofia, letteratura, cinema e musica. Non solo: la serie è citata all’interno di film, fumetti e videogiochi.
Lost racconta di un gruppo di superstiti allo schianto di un volo di linea, finiti su una sperduta isola del Pacifico. Qui dovranno sopravvivere, confrontarsi con fenomeni inspiegabili, riconciliarsi con l’ombra delle proprie scelte passate, decidere cosa vogliono essere di fronte a sfide che ne misureranno la forza d’animo e la caratura morale (per un’approfondimento della storia e dei suoi mille significati, rimandiamo al nostro precedente podcast sullo show).
“1 classico in 2” è uno dei format del podcast di Mondoserie: conversazioni a due voci su serie che hanno segnato l’immaginario collettivo.
Cosa ha fatto di Lost il fenomeno Lost?
La portata innovativa e a suo modo rivoluzionaria di questa serie non ha praticamente eguali. Basti pensare al livello di complessità narrativa mai visto prima (né tanto spesso dopo), con l’utilizzo stratificato di flashback, flashforward e successivamente flash-sideways. Questa struttura non lineare ha ispirato serie come Westworld e The Leftovers…
Ci sono poi le mille teorie dei fan, che tentano di ‘risolvere’ il mistero dell’isola. Addirittura è stata creata Lostpedia, una wiki interamente dedicata allo show. Qui l’influenza si sente in opere come Stranger Things o Dark. Il fandom di Lost è ancora attivo, con forum, podcast e fan convention dedicate alla serie, segno che il suo impatto culturale è ancora forte. Non dimentichiamo poi il dibattito nato sul finale aperto della serie, che riprende un modello battezzato da Twin Peaks e I Soprano.
La multidimensionalità tematica e di genere, a cui The 100 e Fringe sono debitori. L’esplorazione filosofica e metafisica (Mr. Robot). Il mistero come principio di base. I personaggi profondamente complessi e umani (The Walking Dead, Breaking Bad, Better Call Saul…). L’innovazione nella produzione, con budget elevato e produzione di qualità cinematografica: diventando in tal modo evento televisivo (Game of Thrones). Insomma: come raccontiamo nel podcast, Lost – a 20 anni di distanza – si conferma una serie fondamentale per un’intera generazione.
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