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Norsemen, i norvegesi ridono di Vikings | 5 minuti 1 serie
Norsemen, podcast | Puntata a cura di Untimoteo
Ideata da Jon Iver Helgaker e Jonas Torgersen, Norsemen è una serie comica di tre stagioni (2016-2020) per un totale di 18 episodi: una perla nascosta di Netflix. Ad un primo superficiale sguardo potrebbe sembrare una semplice parodia della ben più popolare Vikings. Ma una volta addentrati tra le capanne del villaggio di Norheim, vi renderete conto di essere di fronte a un prodotto di grande qualità e intelligenza. Una sorpresa proveniente dalla fredda Norvegia che sa scherzare con la propria tradizione, inquadrandola con occhi moderni e una buona dose di nonsense.
Possibili premesse per un sano e pieno godimento di Norsemen: devono piacervi le storie ambientate in contesti storici e dovete avere un ricordo affettuoso delle avventure di Asterix. Dovete infine essere pronti a vederle miscelate con la violenza di serie come Vikings e con una comicità che si rifà alla sublime tradizione dei Monty Python.
“5 minuti 1 serie” è il format del podcast di Mondoserie che racconta appunto una serie in poco più di cinque minuti (o meno di dieci!). Senza fronzoli, dritti al punto.
Quando gli eroi sono cattivi
La storia prende inizio nell’anno 790 d.C. nel piccolo villaggio vichingo di Norheim, le cui principali risorse economiche consistono nel brutale e sistematico saccheggio delle terre circostanti e nella feroce tratta degli schiavi. Al ritorno dall’ennesima scorribanda il guerriero Arvid, bonaccione nel carattere e pacioccoso nell’aspetto ma capace di tagliare a metà un uomo con un sol colpo di spada, espone il desiderio di prendere moglie. Grazie alle assurde leggi del suo popolo, gli basterà sfidare l’inerme ricco mercante del villaggio e farlo a pezzi in una lotta impari. Così erediterà terre, ricchezze e persino la di lui sposa. Questo riassunto dà la cifra delle mille assurdità che di lì in poi si susseguiranno.
Tutte però con un comune denominatore: uno sguardo moderno e disincantato sulle stupide superstizioni, sui rituali disgustosi, sui tremendi fatti di sangue spesso associati alla cultura degli antichi popoli del Nord. I protagonisti sono in tutto e per tutto quello che, secondo la moralità moderna, potremmo definire dei cattivi: la quotidianità dei simpatici abitanti di Norheim infatti si basa su razzie, devastazioni e crudeltà verso i deboli. I due autori, Jon Iver Helgaker e Jonas Torgersen, presentano la brutalità di un’età oscura in contrapposizione alla tipica tendenza introspettiva dei popoli nordici.
Ecco allora che i guerrieri si interrogano sull’eccessiva violenza appena perpetrata, sugli schemi di leadership basati sulla paura, sui ruoli sociali che devono giocoforza adottare, sull’assurdità delle leggi della superstizione… Talvolta sono persino rappresentati come uomini educati e gentili che soltanto per lavoro si trovano costretti a compiere atrocità. La società vichinga di Norsemen è in dunque in piena crisi. Perpetrano la violenza per poi soffrire di disturbi post traumatici, quasi fossero state loro le vittime. Comunque si lamentano ma, molto modernamente, in realtà non fanno nulla per cambiare.
Lo sguardo di oggi sul mondo di ieri
Il gioco di Norsemen sta nella coesistenza tra la Scandinavia dell’immaginazione popolare, abitata da nerboruti selvaggi assassini, e la moderna sensibilità, critica e introspettiva.
Ecco che quindi, di ritorno da una predazione, un marito deve sottoporsi a momenti di ‘verbalizzazione di coppia’ per affrontare la problematica dei rapporti sentimentali e dei rispettivi ruoli all’interno del matrimonio. Le figure femminili sono forti e intimidatorie, in loro convivono lo sguardo moderno e la violenza dell’epoca. Ambiziose e decisioniste, vanno oltre la speculazione, diventando il reale motore degli eventi. Anche se, il più delle volte, devono assistere sgomente alla manifesta idiozia dei loro compagni.
Alla fine, si ha l’impressione generale che assistendo a questa serie comica, i Norvegesi ripensino, tanto divertiti quanto perplessi, alla rappresentazione che dei propri avi sta operando Hollywood, Marvel, HBO e compagnia cantante... Un po’ come quando ripercorriamo nella memoria qualche episodio del nostro passato, con quell’inesprimibile misto di imbarazzo e nostalgia.
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