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Cinzia: da Rat Man a una storia divertente e delicata | Fumetto
Cinzia, podcast | Puntata a cura di Untimoteo.
Dopo aver chiuso nell’autunno del 2017 la lunga e fortunatissima run di Rat Man, Leonardo Ortolani si è dedicato a opere brevi, miniserie e graphic novel, forte ormai dello status raggiunto di autore apprezzato da un pubblico vastissimo. Cinzia (Bao Publishing – 2018) è finora il suo libro migliore e segna la definitiva maturità di un autore che è partito tanti anni fa come semplice appassionato di fumetti – parodia.
E che ha elaborato nel tempo uno stile di disegno originale e una qualità narrativa molto rara, fatta di storie articolate con spunti comici, gag esilaranti e riflessioni tutt’altro che banali. Con Cinzia, rende finalmente giustizia al personaggio transgender da lui creato nel 1991 per essere bersaglio di battute sì divertentissime ma anche, viste con il senno di poi, mortificanti. Una lunga lettera di ringraziamento a un personaggio che evidentemente aveva ancora tanto da dire.
“Fumetto” è il formato del podcast di Mondoserie dedicato al mondo dei fumetti. Dai grandi classici alle opere più recenti. Italiani, orientali, occidentali.
La lucciola della 5^ strada ora brilla di luce propria
Il personaggio di Cinzia nasce già sul primo numero della rivista autoprodotta Rat Man nell’ormai lontano 1991. Parodia del Batman di Tim Burton, il fumetto ha tra le sue dinamiche comiche l’attrazione di Cinzia, transgender platinata di un metro e novanta, fisico da culturista e ragguardevole dotazione, nei confronti del protagonista – uno sgorbio che indossa una maschera da topo.
Inizialmente semplice cliché (una prostituta in verità piuttosto manesca), con il passare del tempo Cinzia si è rivelata un personaggio capace di evolvere, preziosa alleata o protagonista di atti di generosità ed eroismo. Il più delle volte però è vittima dell’umorismo greve del suo amore non corrisposto. Perché Rat Man è brutto, debole, stupido e vigliacco. Ed è anche irritante e antipatico. Le sue battute sono sempre pessime e fuori luogo, quando pensa di essere arguto suscita solo imbarazzo.
Dopo più di vent’anni di allusioni, doppi sensi, giochi di parole di bassa lega, Ortolani si è reso conto di dovere molto della sua fortuna a questa transgender e le dedica una storia leggera e delicata. Cinzia ora non è più innamorata di quel piccoletto con le orecchie da topo, ha già superato la cosa, non ne parla neppure. Ora mette se stessa e la propria dignità al centro del proprio pensiero. E in un mondo di finti immacolati lei è la macchia che tutti vorrebbero cancellare. Cinzia non rinnega la storia del personaggio, non è un reboot e non ha perso la propria dimensione comica: è un passo avanti, uno “scusa” e un “grazie” di un bravo autore verso un personaggio che gli ha permesso di fare carriera.
Leo Ortolani, trent’anni di irrefrenabili risate.
Leonardo Ortolani è un autore unico nel panorama fumettistico mondiale. Ortolani è prima di tutto un fan entusiasta del fumetto e del cinema, un figlio illegittimo della Marvel del periodo Lee – Kirby, ama e odia i cartoni animati giapponesi arrivati tra gli anni 70 e 80 in Italia e si nutre di kolossal di tutte le epoche. Nutre un amore viscerale e incondizionato per il pop.
Anche se nasce come parodia, Rat Man evolve una storia propria, un proprio linguaggio, ha comprimari che derivano da una molteplicità di citazioni: da Arma Letale a Star Trek passando per i noir anni ‘50, i film di John Carpenter, lo Squalo e i cult movie di Ed Wood.
Rat Man è il tritatutto comico di una generazione cresciuta a fumetti, cinema e tv. Una parodia che fa il verso ai generi dimostrando un sapiente uso dei cliché narrativi. Rambo, Avatar, Il Signore degli Anelli, Harry Potter, Star Wars, I Sacrificabili e la Bibbia, non c’è saga in cui il Ratto non sia piombato per portare una vena di imbarazzante allegria. In un paio di casi poi le sue storie sono anche migliori dell’originale, come 299+1, che rilegge 300 di Frank Miller migliorandolo sotto vari aspetti. O l’incontro con il Dottor Doom, che diviene il villain più pericoloso dell’Universo Marvel, in seguito a un soggiorno in un monastero tibetano in compagnia del garrulo e insopportabile buffone con la maschera da topo.
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