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Seinfeld, il nulla che partorì la sitcom moderna | 5 minuti 1 serie
Seinfeld, podcast | Puntata a cura di Untimoteo.
Quando nasce la sitcom moderna? Ovvero chi ha portato “The Idiot Box”, com’era chiamata la tv, a una forma di idiozia così alta da farne arte? Chi è la madre di Arrested Development, 30 Rock, Community, Brooklyn 99, Modern Family, Boris e tutte le migliori commedie degli ultimi vent’anni? Chi ci ha introdotto le famiglie disfunzionali, le casalinghe stressate e una miriade di personaggi splendidamente imbruttiti?
La risposta è una e incontrovertibile, come raccontiamo nel podcast: Seinfeld, la sitcom di maggior successo di tutti gli anni Novanta.
“5 minuti 1 serie” è il format del podcast di Mondoserie che racconta appunto una serie in poco più di cinque minuti (o meno di dieci!). Senza fronzoli, dritti al punto.
La serie che si basa sul nulla
Quattro amici, che in realtà si sopportano a malapena l’un l’altro, vivono a New York. Questo è tutto. Seinfeld si vanta di essere una serie che si basa sul nulla, su storie inconcludenti e sul vuoto pneumatico della società americana di quegli anni. Ma è tutt’altro che vuota.
Seinfeld ritrae, nelle sue nove stagioni (1989-1998), un’umanità piena di difetti costretta a vivere una vita di tedio e insoddisfazione. L’affitto, il lavoro frustrante, i licenziamenti immotivati, i parenti insopportabili, i colleghi infidi e arrivisti, i capi folli e incompetenti. Jerry (Jerry Seinfeld) è un cabarettista cinico e superficiale, Elaine (Julia Louis-Dreyfus) una aspirante editrice molto meno corretta di quanto vorrebbe dare a vedere, George (Jason Alexander) un omino sgraziato e collerico, Kramer (Michael Richards) un disoccupato irresponsabile e imprevedibile.
Si arrabattano tra occasioni perse e imprese sconclusionate, cambiano partner senza dare troppa importanza a quel futile sentimento che si chiama amore, litigano con i giudici, si picchiano coi bambini, saltano le code, rubano il pane alle vecchiette. Sono egoisti e infantili. Seinfeld è la rappresentazione plastica della meschinità dell’umano medio.
Quattro brutte persone, che poi siamo noi
Seinfeld fa ridere, anzi è spesso esilarante. Perché ci fa ridere del nostro essere meschini, dei nostri peccatucci. Con la certezza che siano delle piccolezze da perdonare. E afferma a gran voce quanto i suoi protagonisti siano quattro brutte persone.
Ma non quattro grandi villain, bensì quattro meschini che nelle centottanta puntate della serie affastellano tante piccole brutture. E noi, spettatori divertiti, ce ne rendiamo conto solo nell’ultima puntata in cui, senza timore di fare spoiler, finalmente i quattro sono chiamati alla sbarra per rendere conto di tutte le loro malefatte.
Da Seinfeld – è la tesi del podcast – derivano tutti quei personaggi nevrotici o politicamente scorretti che sono diventati la norma nella TV contemporanea.. Ed ecco la domanda: quali serie da prime time, da milioni di spettatori in orari accessibili alle famiglie, potrebbero oggi permettersi dei personaggi così?
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