L’indice della paura (The Fear Index) è una miniserie financial thriller in 4 episodi (Sky Studios, 2021), creata da Matthew Billingsley e Robert Harris. Proprio quest’ultimo, giornalista televisivo e romanziere britannico, è l’autore dell’omonimo libro del 2012 da cui la serie è tratta. Il rapporto tra Harris e cinema / televisione è assai fecondo. Suo il giallo fantapolitico Fatherland (1992), in cui i nazisti avevano ucronicamente vinto la seconda guerra mondiale. Enigma, Archangel, L’uomo nell’ombra, L’ufficiale e la spia, e Munich – The Edge of War: sono tutti titoli, tra film e miniserie, tratti dalla sua opera.
Protagonista assoluto de L’indice della paura è Alex Hoffman (Josh Hartnett – Pearl Harbor, Penny Dreadful), nelle peggiori 24 ore della sua vita. Genio informatico ed ex scienziato del CERN, Alex ha fondato la Hoffmann Investment Technologies assieme all’amico Hugo Quarry (Arsher Ali), una sorta di ‘Gordon Gecko di Ginevra’, (così definito dal suo stesso interprete). La società è un fondo speculativo ad alto rendimento guidato da un’intelligenza artificiale, VIXAL-4, creatura dello stesso Hoffman, che agisce nei mercati autonomamente, seguendo un sofisticatissimo algoritmo. Questo algoritmo permette di determinare il fattore della paura umana come fattore essenziale per prevedere il rialzo o il ribasso delle azioni quotate in borsa. Trattandosi di un’intuizione informatica di straordinaria rilevanza, VIXAL-4 promette di generare guadagni da capogiro.
Ma proprio nel fatidico giorno in cui bisogna convincere facoltosi azionisti ad investire nel progetto, la realtà di Alex comincia a sfaldarsi…
Il complotto psicotico
Dopo aver ricevuto un volume originale di Darwin – che da sempre desiderava – da un misterioso anonimo, nella notte un maniaco dall’aspetto terrificante riesce ad introdursi nella sua lussuosissima villa, e a ferirlo. Il maniaco in questione è riuscito a mettere fuori gioco tutti i complicati sistemi di sicurezza. La stessa moglie Gabrielle (Leila Farzad) fatica a credergli. Il detective Leclerc (Grégory Montel), assegnato a questo banale caso di intrusione, sospetta da subito qualcosa.
Qualcosa riguardo Alex Hoffman. Il quale, col passare delle ore, comincia sempre più a convincersi che qualcuno voglia incastrarlo. VIXAL-4 compie operazioni ad altissimo rischio, al limite della legalità. E il computer del dottor Hoffman viene improvvisamente inondato di dati che lo rendono reo di cospirazione, insider trading e altro ancora. Ad esempio: possedere informazioni su un attentato che fa precipitare un aereo, la sua società avendo puntato sul ribasso delle azioni legate alla relativa compagnia aerea…
Alex si convince vi sia un mastodontico complotto ordito contro di lui. Ma il suo stesso passato gli gioca contro. Il dottor Hoffman infatti ha già avuto un crollo psicotico in passato: caratterizzato, guarda caso, proprio da manie persecutorie…
La moglie, artista concettuale alle prese con l’inaugurazione di un’importante mostra, è convinta il marito stia impazzendo. Il socio e amico, assai perplesso, deve continuare lo show per gli investitori, a loro volta stupiti dall’assenza di Hoffman in un incontro così importante. Il quale, per parte sua, insegue fantasmi per la città di Ginevra. E intanto il detective indaga, rintracciando la psicologa che aveva avuto in cura il geniale dottore…
L’indice della paura di Alex Hoffman
La vita del miliardario Alex sembrava perfetta secondo i soliti canoni borghesi – bellissima la moglie, bellissima la casa, bellissimo il lavoro – eppure v’era qualcosa in lui pronta ad esplodere… Ma cosa di preciso? Un passato di delirio paranoide che ha cercato di negare a tutti, in primis a sé stesso. Oppure un futuro posto nelle mani virtuali di una stupefacente intelligenza artificiale, che ora conosce la più umana delle emozioni: la paura?
Un terrificante e frenetico viaggio di 24 ore, ad un passo da un importantissimo accordo miliardario, attraverso la realtà e la sua manipolazione. Nel costante dubbio delle proprie capacità mentali. Verso un buco nero che inghiotte i confini tra follia e realtà…
La stessa fisicità del protagonista, sempre più alterata e quasi sfigurata, fa da contrappunto alla sua mente squisitamente matematica, che sta inesorabilmente vacillando. Come vacilla la fiducia della moglie, che medita di lasciarlo. E del suo socio amico, che deve decidere se difendere lui o i profitti della compagnia.
Il detective commenta laconicamente la situazione: “A me bastano la famiglia, la salute e un bicchiere di vino con gli amici per essere felice. Mi fanno pena quelli che non riescono ad accontentarsi e si rovinano la vita cercando cose impossibili”.
E dunque l’uomo che ha reso possibile indicizzare le paure del mondo, si ritrova in un perfetto labirinto, una trappola algoritmica studiata per imprigionarlo sempre più nei meandri della sua stessa mente. Del resto lui è il solo a possedere i codici – da quelli di sicurezza agli accessi ai suoi computer… Lui è l’unico in grado di architettare e realizzare un piano con un tale livello d’elaborazione… E non è forse vero che in passato è stato dichiarato pazzo?
Paura e mediocrità
Un thriller d’azione e psicologia al contempo, dove la finanza rimane sullo sfondo, rispetto ad un financial thriller come Diavoli. Che invece si addentra nel mondo dei broker, facendo dei loro meccanismi speculativi il centro della trama. L’indice della paura si muove nel più classico territorio della pura suspense. E così, da dramma finanziario la storia si trasforma in un più superficiale thriller.
Eccedendo piuttosto spesso nei toni, come nel ricorso al colpo di scena. Scadendo quindi in una complessiva banalità di contenuti, vista l’ambizione tematica della serie.
Con riferimenti, più o meno involontari, che spaziano da HAL9000 (il supercomputer di 2001 Odissea nello spazio) alle inquietanti e angosciose atmosfere del distopico Black Mirror. Finanza speculativa, Intelligenza Artificiale, il diffuso clima di paura e terrore che si respira nel nostro mondo: è manifesta la volontà di essere specchio dei nostri tempi. Volontà che con ogni probabilità meglio si realizza nel romanzo di Harris, che in questa tutto sommato mediocre trasposizione televisiva. In cui, non a caso, abbondano i jumpscare (letteralmente: salto di paura – elemento basico di film e videogiochi horror, è il cambio scena con un evento improvviso e inaspettato per spaventare lo spettatore).
Ad ogni modo, la paura domina il nostro presente. Alex Hoffman è un moderno Frankenstein che ha dato vita ad una mostruosa creatura. Di cui ha completamente perso il controllo. A differenza del suo socio, il geniale scienziato non ha agito per soldi, ma per pura volontà di potenza (che equivale al delirio d’onnipotenza).
Come in Frankenstein, dalla creazione il dottor Hoffman deve ora arrivare alla distruzione.
Tecnologia, tensione, transumanesimo, miliardi, follia… il tutto in chiave squisitamente naïve. Et voilà, L’indice della paura è servito.
Un’altra IA che sfugge al controllo: Next
Thriller e (più) finanza: Diavoli