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Hellbound, se la società fa più paura dei mostri | 5 minuti 1 serie
Hellbound, podcast | Puntata a cura di Untimoteo.
Distribuita a fine 2021, Hellbound è una serie televisiva coreana che Netflix propone in 6 puntate di una durata variabile tra i 45 e i 60 minuti. Arrivata nel nostro paese sull’onda del successo ottenuto da Squid Game, si differenzia da quello che è stato a tutti gli effetti il caso televisivo del 2021 (e di cui ci siamo occupati qui) per atmosfere molto più horror e soprannaturali. E per essere un prodotto derivato dai webtoon a lettura verticale, fenomeno in rapida ascesa dell’editoria per fumetti.
“5 minuti 1 serie” è il format del podcast di Mondoserie che racconta appunto una serie in poco più di cinque minuti (e comunque meno di dieci!). Senza fronzoli, dritti al punto.
Di cosa parla Hellbound
La storia si ambienta nel presente: in tutto il mondo, una serie di massacri apparentemente casuali vengono messi in atto da mostri provenuti dal nulla, nel giorno e nell’ora esatta predetta alle vittime da un terrificante testone fantasma.
I primi tre episodi della serie hanno per protagonista un commissario di polizia che cerca di indagare su questi terribili eventi. Le sue investigazioni lo vedono contrapporsi al guru della setta religiosa ‘Nuova Verità’. Questo movimento religioso sfrutta la crescente paura dei mostri assassini adducendo come motivazione il fatto che le vittime fossero dei peccatori colpiti dalla giustizia divina. Parallelamente all’affermazione del culto, assistiamo alla nascita della sua frangia violenta denominata ‘Punta di Freccia’.
Il secondo trittico di puntate si sposta in avanti di qualche anno. In un futuro prossimo in cui la Nuova Verità è ormai diventata la principale religione al mondo con ingerenze pesanti in campo politico, economico e sociale. A contrapporsi a questa dittatura mascherata ora è un regista e produttore televisivo stanco delle ingerenze religiose all’interno dei media. Ma soprattutto testimone di una condanna che con il peccato non ha nulla a che fare.
Più che un horror puro, Hellbound si pone come una critica sociale. Se da un lato infatti il comparto degli effetti speciali non è nulla di che, dall’altro la serie pone interessanti domande sul nostro presente, toccando temi quali la manovrabilità dei media, la spettacolarizzazione della violenza, il fanatismo, il senso di colpa, il libero arbitrio.
La derivazione dal fumetto webtoon
La serie è un prodotto derivativo dell’omonimo fumetto creata da Yeon Sang-ho Choi Gyu-seok e rappresenta uno dei maggiori successi della piattaforma webtoon.
Il mondo dei fumetti web verticali rappresenta un fenomeno in crescente ascesa e in questo momento una delle forme di editoria più importanti, con un giro d’affari complessivo che supera il miliardo di dollari.
Gli editori coreani Naver e Kakao in particolare (ma anche la cinese Kuaikan) stanno letteralmente sfondando nel mercato. Con fatturati che fino a poco tempo fa erano solo di colossi come Marvel, DC Comics o l’onnipotente Kodansha, ovvero la casa editrice dei maggiori successi manga. L’impatto economico di queste imprese sta diventando tale che il governo coreano ha coniato l’espressione ‘cultural content industries’ per queste nuove major capaci di creare contenuti di intrattenimento. Che spaziano dalla musica K-pop alla distribuzione dei fumetti e alla creazione di serie televisive.
Qui troverete un link per leggere l’originale di Hellbound in inglese sulla piattaforma webtoon. I primi numeri sono a fruizione gratuita.
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