Serie in costume andata in onda dal 2011 al 2013 e creata da Neil Jordan (La moglie del soldato, Riviera), anche regista di diverse puntate, I Borgia ci racconta – ottimamente – l’ascesa e il regno di Rodrigo Borgia (Jeremy Irons) e dei suoi figli, tra cui i leggendari Cesare e Lucrezia. In 3 stagioni e 29 puntate, ora su Paramount+ (e tra i canali premium di Prime Video).
Roma, anno 1492: Rodrigo Borgia, intelligentissimo quanto libertino cardinale di origini spagnole, viene nominato 214° Papa della storia col nome di Alessandro VI. Temuto e odiato dai più devoti membri della Chiesa ma sempre sostenuto dai precedenti Pontefici, dediti come lui ai fasti e alla vita libertina, il cardinale Borgia fin da subito non ha alcun ritegno nel far avanzare le carriere e il lignaggio dei propri figli illegittimi, usandoli come pedine dorate per espandere il proprio dominio. All’alba del 1500 non era affatto raro per un uomo di Chiesa avere della prole. Rodrigo, che per 15 anni aveva avuto una relazione con Vannozza Cattanei, non potendola sposare per ovvie questioni talari, le trovò un marito di copertura per poter continuare la loro intimità indisturbati. Da quella intimità nacquero quattro figli: Cesare, Giovanni, Lucrezia e Goffredo.
Nel frattempo Vannozza rimase vedova per ben due volte ma Rodrigo si prodigò celermente per trovarle prima un secondo e poi un terzo consorte. Del terzo marito “scelto” dal Papa sappiamo che fu un grande uomo di lettere e che educò con particolare dedizione Lucrezia, insegnandole il greco e il latino. Di quel marito Vannozza a poco a poco si innamorò: del resto i figli avuti dal Papa erano oramai grandi e la relazione sentimentale con Rodrigo era declinata in una cara amicizia, che proseguì negli anni.
Un Medioevo più moderno dei cliché canonici
A noi oggi sfugge quanto fosse aperta la mentalità a cavallo tra la fine del Medioevo e il primo Rinascimento, ma questa serie può certamente rinfrescarci la memoria. Nella prima scena, vediamo una giovanissima Lucrezia che, divertita, spia dal buco della serratura il fratello Cesare, già nominato cardinale, nell’intimità con un’amante. Seguono assassini, avvelenamenti, intrighi e guerre. Ma anche danze, splendidi palazzi, giardini e una visione della donna tutt’altro che limitante.
I Borgia inoltre, anche grazie alla strepitosa interpretazione di Jeremy Irons, ci regala una nuova chiave per comprendere una delle figure più controverse del Rinascimento. Papa Alessandro VI, dopo secoli di generale disprezzo, viene oggi considerato come un ottimo amministratore della Chiesa e delle sue ricchezze. Nonostante la sua sfrenata ambizione, Rodrigo fece molto per Roma e il Vaticano; commissionò innumerevoli opere d’arte (tra cui la Pietà di Michelangelo) e avviò la riforma degli ordini religiosi. Un uomo senz’altro del suo tempo, dove feste lussuriose e omicidi si intrecciavano ad una sincera devozione per la politica e la prosperità del regno.
Figure screditate dalla Storia
Secoli di leggende e calunnie aleggiano poi sulle figure dei suoi figli. Cesare, che venne preso a modello da Machiavelli per il suo Principe, è stato dipinto sempre a tinte fosche, con un coltello insanguinato in mano e il cadavere del fratello sulla coscienza.
Per non parlare di Lucrezia, screditata in tutti i modi possibili persino da autori molto più tardi. Come Victor Hugo che in una delle sue tragedie teatrali ne fa un’antieroina e un’assassina senza scrupoli. Per secoli si è andati avanti a dire che se la faceva non solo con il fratello, ma persino con il padre, data la singolare considerazione che ne avevano entrambi.
Lucrezia, come Rodrigo e Cesare, fu una donna della sua epoca, un periodo che noi spesso giudichiamo erroneamente oscuro. Educata alle lettere e alle arti, si sposò tre volte. E, soprattutto nell’ultima parte della sua vita, venne universalmente riconosciuta come benefattrice degli artisti e oculata amministratrice del suo regno, che le veniva spesso e volentieri lasciato in custodia dal consorte. Era andata sposa in terze nozze al primogenito del duca di Ferrara, Alfonso d’Este.
I Borgia, potenti icone dell’immaginario cine-televisivo
I Borgia non hanno mai smesso di alimentare il nostro immaginario: oltre ai dipinti e alle opere teatrali sono oggi personaggi di film, videogiochi e naturalmente di serie TV. Nel 1981 uscì la serie The Borgias per la BBC e curiosamente, nel 2011, stesso anno di The Borgias – I Borgia di cui stiamo parlando, uscì l’omonima produzione franco-tedesca Borgia, anch’essa in 3 stagioni, creata da Tom Fontana.
La nostra I Borgia ha il grande merito di essere un serie scorrevole e piena di colpi di scena, pur restando fedele nella restituzione dei canoni del tempo. Le danze, le musiche di corte, i costumi e i dialoghi sono esattamente quello che ci immaginiamo di quell’epoca. Non ci sono rotture anacronistiche come avviene sempre più spesso nelle recenti serie in costume (vedi i nostri articoli su Peaky Blinders e The Knick, o anche la puntata del podcast che abbiamo dedicato alle serie in costume e alla trasformazione della loro messa in scena, e che potete ascoltare qui).
I Borgia è un affresco accattivante del passaggio tra Medioevo e Rinascimento, dove i più accaniti peccatori potevano trovare conforto nella porpora della Santa Madre Chiesa. Facendo oscillare le loro esuberanti vite tra violenta crudeltà e sincera tenerezza…
Cerchi un altro grande racconto in costume di ispirazione storica? Leggi il nostro articolo su Versailles!