The Sinner: trovarsi colpevoli di colpe non nostre | Nuovi classici
The Sinner, podcast | Puntata a cura di Jacopo Bulgarini d’Elci e Livio Pacella.
Il podcast racconta un prodotto minore che si è rivelato una vera chicca, raggiungendo un sorprendente successo: The Sinner. Nata come miniserie autoconclusa, oggi è diventata una serie antologica, in cui ciascuna stagione racconta una storia autonoma. Con due fili conduttori a legare i vari capitoli. Il primo è il protagonista, il detective Harry Ambrose interpretato da un eccezionale Bill Pullman, acciaccato investigatore dalla vita in frantumi. E il secondo è una riflessione complessa, profonda, quasi filosofica, sulla colpa.
In attesa della quarta stagione (che sarà anche l’ultima, come raccontiamo nel podcast), i primi tre capitoli di The Sinner sono ora disponibili in Italia su Netflix. Sanando una situazione che è stata fin qui un po’ caotica, con pubblicazioni parziali o frammentarie. Serie ossessiva, tesa, disturbante, appassionante: da guardare.
“Nuovi classici”: il podcast a due voci di Mondoserie su serie che diventano fenomeni immediati.
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Musica nella puntata:
Undercover Vampire Policeman di Chris Zabriskie è un brano concesso in uso tramite licenza Creative Commons Attribuzione 4.0. https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/
Fonte: http://chriszabriskie.com/uvp/
Artista: http://chriszabriskie.com/
The Sinner e il suo esordio folgorante
La prima stagione di The Sinner (2017), come raccontiamo nel podcast, si apre con una scena fortissima. Una giovane donna (Jessica Biel, nel ruolo della vita e anche produttrice), moglie e madre, in una quieta e gioiosa giornata di sole sul lago, davanti agli occhi della propria famiglia e di decine di persone, uccide violentemente e senza preavviso un giovane uomo. Sappiamo fin dall’inizio chi ha fatto cosa: il mistero è il perché. Cosa ha spinto l’apparentemente felice Cora ad assassinare quello che sembra un perfetto sconosciuto? Polizia, pubblica accusa e opinione pubblica non sono molto appassionati al quesito. Vi si consacra invece un detective (Bill Pullman, che torna 20 anni dopo all’intensità stazzonata del lynchiano Lost Highway) la cui vita è andata in pezzi, e che si getta sul caso con la foga ossessiva di un uomo che non ha più altro a tenerlo in piedi.
O come qualcuno che intuisce, dietro all’improvvisa “follia”, l’ineludibile dipanarsi del Fato. E che si mette a caccia, riconoscendo in lei ciò che sente in sé, di una molla, una spiegazione, una storia. “Qualcosa che ci è successo quando eravamo piccoli, e che non è stato colpa nostra, ma che non siamo riusciti a superare”.
E tutta The Sinner è basata sul senso di colpa: per peccati che, forse, non abbiamo realmente commesso. E più ancora, sulla difficoltà a separare il torto e la ragione. Cosa definisce una vittima? Cosa un colpevole? Non è relativismo né ambiguità morale: è complessità morale, il giusto riconoscimento dell’esistenza di gradazioni tra il bianco e il nero.
Leggi il nostro articolo dedicato a The Sinner
The Sinner, podcast.