Mrs America è una miniserie americana del 2020 in 9 episodi ispirata alla vita di Phyllis Schlafly, antifemminista degli anni ’70, magistralmente interpretata da Cate Blanchett. In Italia è stata distribuita da TimVision.
Creata e co-scritta da Dahvi Waller (già sceneggiatrice in Mad Men), Mrs America ci fa entrare dentro una guerra feroce, nel cuore di una storica lotta per l’uguaglianza tra i sessi, il diritto all’aborto e contro il razzismo.
Forse è una delle prime serie a dar voce ad una figura femminile politica ‘malvagia’ e proprio per questo è stata sommersa di critiche, oltre che di elogi. In effetti Cate Blanchett è talmente potente e straordinaria da far vacillare l’intero universo femminista che le si oppone, affossando le altre interpreti assieme ai loro pantaloni a zampa, come in parte avvenne nella realtà storica.
Qui il trailer italiano, qui sotto invece quello originale:
Cate Blanchett è Phyllis Schlafly in Mrs America
1971, Missouri, Stati Uniti. Phyllis Schlafly, attivista paleoconservatrice, scende in campo contro l’Equal Rights Amendment (ERA). Una proposta di emendamento della Costituzione degli Stati Uniti che si propone di garantire pari diritti ai cittadini, senza distinzione di sesso.
Come vediamo nei diversi episodi, una larga schiera di femministe capitanate da Gloria Steinem, Betty Friedan e Shirley Chisholm (e molte altre) aveva già cominciato un’enorme campagna per rendere pari i diritti legislativi non solo tra uomo e donna, ma anche per gli omosessuali, spingendo moltissimo la legalizzazione dell’aborto. L’ERA era stato già proposto negli anni ‘20 dalle prime femministe americane e nei primi anni ‘70, grazie alla rinnovata lotta, era stato approvato da 35 Stati su 38.
Ne mancavano solo tre.
E qui entra in gioco la fervente cattolica Phyllis Schlafly, protagonista di Mrs America. Con un piccolo ma agguerritissimo battaglione di casalinghe fonda il movimento STOP ERA (dove Stop è un acronimo per Stop Taking Our Privileges). L’esercito delle casalinghe vede infatti nell’ERA l’inizio della disgregazione del modello femminile americano e la fine dei “privilegi” delle spose e delle madri.
Phyllis fa leva sull’incertezza di molte donne, focolari ambulanti della casa, abituate a lasciare al marito ogni decisione. Comincia a spedire le sue adepte negli uffici dei politici con cesti di pane e dolci fatti in casa, con l’esplicita richiesta di proteggerle dalle “streghe femministe”. Inoltre, non contenta, cerca appoggi in ambienti di estrema destra, fortemente razzisti, arrivando a legarsi a soggetti di dubbia moralità come il Ku Klux Klan.
E, paradossalmente, ce la fa.
La storia vera di una guerriera anti-femminista
Nonostante l’avanzata incalzante di migliaia di femministe e la loro ascesa al potere nell’opinione pubblica, l’ERA non verrà ratificato. Ancora oggi, pur con l’adesione tardiva tra il 2017 e il 2020 dei tre stati mancanti (Nevada-Illinois-Missouri), l’ERA è in sospeso per motivazioni giuridiche. Oltre al fatto che altri 5 stati hanno revocato la loro adesione.
In poche parole, non c’è attualmente una protezione giuridica dalle leggi discriminatorie basate sul genere e l’aborto in vari stati rimane un argomento scottante. Tante grazie, Phyllis Schlafly!
Ma chi era in realtà questa fervente antifemminista, che Cate Blanchett in Mrs America ha incarnato in modo sconvolgente, facendocela amare e odiare al contempo?
La sua grande antagonista, Gloria Steinem, un nome che forse in Italia dice poco ma che in America è considerata una delle più grandi femministe, ha sempre visto nella Schlafly un paradosso senza senso.
“Si erge a difesa delle casalinghe a tempo pieno quando lei stessa è un avvocato, una politica, una direttrice di stampa editoriale, una conferenziera e un’attivista. Insomma, una femminista.”
Era proprio cosi: sposa fedele e madre di sei figli era in realtà sempre fuori casa a difendere politicamente le sue numerose cause.
La Schlafly mirava senza dubbio a diventare segretaria della difesa di Reagan (che invece scelse un’altra) ed era entrata in politica giovanissima. Cresciuta grazie agli sforzi della madre che lavorava a tempo pieno (il padre era disoccupato) Schlafly compie numerosi studi nei college permessi alle donne, mantenendosi facendo la modella. Durante la guerra, pare lavorasse come ispettrice balistica di pistole e armi. Più avanti prende un dottorato in giurisprudenza. Scrive testi sull’anticomunismo per il marito avvocato e nel ‘64 riesce a diffondere tre milioni di copie del suo libro autopubblicato “Una voce, non un eco”.
Mrs America e le contraddizioni di una figura inquietante
In tutta la sua vita pubblicherà una trentina di libri, l’ultimo dei quali si intitola ‘Argomentazioni di destra in favore di Donald Trump’.
Schlafly morirà nel 2016 e non riuscirà a festeggiare l’elezione del suo beniamino.
Nell’ultimo episodio della serie la vediamo indossare una spilla a favore di Reagan con la scritta Make America Great Again. Slogan coniato all’epoca dal leader conservatore ma poi divenuto il refrain della campagna trumpista.
Mrs America ha il grande merito di aver riesumato questa inquietante figura. Una donna animata da evidenti contraddizioni che vede nell’antifemminismo una personale possibilità di salita al potere.
Senza dubbio ci fa riflettere sul presente, dato che Trump nel 2016 è stato votato secondo le stime da poco meno di metà delle donne bianche americane. Che l’hanno preferito di misura alla prima donna di sinistra candidata, Hillary Clinton.
Come le donne conservatrici e “pro famiglia” possano aver eletto a loro simbolo un uomo doppiamente divorziato e dai dubbi atteggiamenti morali rimane un mistero.
Lasciamoci con una frase di Phyllis Schlafly:
“A molte donne piace dare la colpa dei loro fallimenti al sessismo piuttosto che ammettere di non essersi impegnate abbastanza.”
Sul tema della sottomissione femminile, ascolta la puntata del podcast: The Handmaid’s Tale, perché ci fa così tanta paura