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20th Century Boys, eroi comuni in guerra contro il male | Fumetto
20th Century Boys, podcast | Puntata a cura di Untimoteo
Per alcuni è il miglior manga mai scritto: 20th Century Boys è una serie manga seinen (ovvero per un pubblico più maturo), edita in Italia in ventidue volumi. Più un epilogo in due ulteriori tankōbon dal titolo 21st Century Boys.
Quest’opera, che abbraccia oltre 50 anni di storia, rappresenta senza dubbio il progetto più ambizioso e corale del maestro Naoki Urasawa, uno dei mangaka più influenti e prolifici degli ultimi trent’anni.
Tra gli appassionati c’è chi lo reputa un capolavoro. Per altri è un’occasione mancata, a causa del finale confuso e delle sottotrame lasciate in sospeso. Tutti concordano però nel dire che 20th Century Boys è una storia complessa, labirintica e costantemente spiazzante, colma di mistero, commedia, azione e riflessioni sui mutamenti operati dallo scorrere del tempo.
“Fumetto” è il formato del podcast di Mondoserie dedicato al mondo dei fumetti. Dai grandi classici alle opere più recenti. Italiani, orientali, occidentali.
Il gioco innocente che distruggerà il mondo
Alla fine degli anni ‘60 in Giappone l’economia è ripartita e la miseria della guerra è alle spalle. Il segno di una nuova era di prosperità è sancito dall’arrivo dell’esposizione universale a Osaka del 1970. Un evento attorno a cui ruotano le fantasie di una banda di bambini appassionati di manga, wrestling, musica e fantascienza. Questi ragazzini hanno un covo segreto in cui, per gioco, escogitano un elaborato piano per conquistare il mondo con robot giganti e armi batteriologiche, creando persino un’icona rappresentativa del nuovo ordine mondiale. Poi i bambini crescono, cambiano scuola e città, iniziano a lavorare e si perdono di vista.
Passati quasi trent’anni sono ormai diventati adulti. Chi di successo e chi invece ancora irrisolto. C’è chi ha famiglia e chi invece, come l’ex leader del gruppo Kenji, si è ritrovato preso in un vortice di responsabilità che lo hanno reso un adulto insicuro e rinunciatario. Finché uno strano guru, che non si mostra mai in volto, inizia la sua ascesa tra i media e il favore popolare. Si fa chiamare ‘L’Amico’, usa quello stesso simbolo ideato da loro 30 anni prima e sembra intenzionato a mettere in atto il vecchio piano per la conquista dell’umanità.
Kenji inizia così a riunire tutti i suoi vecchi compagni allo scopo di scoprire chi tra loro sia talmente folle da attuare l’annientamento di gran parte dell’umanità… Ma il tempo gioca brutti scherzi, la memoria confonde e tradisce. Qualcuno è morto, altri hanno cambiato nome, aspetto o sono all’estero. Chi è dunque ‘L’Amico’? Uno di loro? O qualcuno di cui si sono tutti dimenticati? Il tempo stringe e una catastrofe globale incombe alle soglie del nuovo millennio.
Un grande disegnatore, un fenomenale architetto di storie
Naoki Urasawa è uno dei più grandi maestri del fumetto giapponese. Dopo gli esordi alla fine degli anni ‘80, inanella a partire dal 1993 una serie di successi di critica e pubblico che continua tuttora. Monster, 20th and 21st Century Boys, Billy Bat, Pluto, Asadora: ogni creazione di questo maestro è salutata con gioia da un numero di fan sempre maggiore. Monster e Pluto sono stati anche trasformati in serie anime e tuttora sono disponibili nel catalogo Netflix. Un maestro del disegno che coniuga la cura per il dettaglio e la sintesi espressiva. Il tratto è chiaro, plastico, espressivo, mai sciatto o pressapochista. Cosa non scontata, se consideriamo che durante la creazione di questo manga, Urasawa era impegnato in altri progetti che lo portavano a consegnare in media ben 140 tavole al mese!
Grande architetto di storie e osservatore curioso della natura umana, un altro suo elemento tipico è la coralità. Come narratore aggiunge, analizza e ritrae decine di comportamenti diversi, ama l’introspezione psicologica ma la combina sempre con un’ottima dose di azione che rende i capitoli incredibilmente scorrevoli. Ultima caratteristica tipica della produzione di questo prolifico e geniale mangaka è la capacità di attingere profondamente all’immaginario pop degli ultimi cinquant’anni.
Urasawa si destreggia con giochi, programmi televisivi, spille, poster, gadget, musica rock (20th Century Boys è infatti una famosa hit dei T-Rex di Marc Bolan), wrestling. Un viaggio continuo nel tempo e nei ricordi che salta con grazia tra due mondi: quello dell’infanzia e quello della maturità.
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